Prima che la mitica Ferrari Testarossa conquistasse il cuore degli appassionati, a dominare la scena delle granturismo con motore centrale c’era la Ferrari 512 Berlinetta Boxer (anche seguita dalla sigla “BB”). Lanciata nel 1976 al Salone di Parigi, questa straordinaria vettura segnava l’evoluzione della precedente 365 GT4 BB, ed ereditava il compito non facile di sostituire l’iconica Daytona.
Con la sua architettura a motore al posteriore, la 512 BB rappresentava una svolta tecnica e stilistica per il Cavallino Rampante, portando sulla strada una filosofia costruttiva fino ad allora riservata alle piste. Nonostante il concetto di supercar fosse ancora agli albori negli anni Settanta, Ferrari comprese che per rimanere competitiva doveva rivoluzionare il proprio approccio.

Dopo esperienze parziali con le Dino (206 e 246) e con la 250 LM, finalmente una vera Ferrari di produzione adottava questa soluzione meccanica radicale. La 512 BB divenne così l’ammiraglia della gamma, simbolo della massima espressione tecnica e prestazionale della Ferrari per il periodo.
L’esemplare protagonista di questa recente storia è stato dimenticato per ben 28 anni. Parcheggiato nel 1996 e rimasto in stato di abbandono fino a oggi, questo modello del 1980, uno dei soli 2.323 esemplari prodotti, sta finalmente tornando a splendere grazie al lavoro del team di WD Detailing, celebre su YouTube per i restauri di veicoli, specie quelli classici.

L’auto, acquistata all’asta in Georgia insieme a una Lamborghini Miura, è rimasta trascurata per anni a causa di vicende personali del proprietario. Con poco più di 30mila chilometri percorsi, questa Ferrari 512 BB era davvero in condizioni pietose. Non si può fare a meno di notare (e piangere) della sporcizia accumulata, gli interni devastati da muffa ed escrementi di roditori, e un motore boxer V12 da 5.0 litri trasformato in un rifugio per topi.

Nonostante ciò, il lavoro di recupero accurato ha restituito lucentezza alla vernice rossa monostrato, e pur con gli interni beige ancora segnati dal tempo, l’auto ha riacquistato dignità visiva. Il motore ha visto sicuramente giorni migliori e grazie all’intervento di coraggiosi meccanici ha ripreso degnamente vita.

Con un valore di mercato che oggi, secondo Hagerty, supera i 250.000 euro per un esemplare in (almeno) buone condizioni, questa Ferrari 512 BB è sulla buona strada per tornare a ruggire sull’asfalto dopo un lungo sonno, perché, lo sappiamo, le vere icone non muoiono mai. Parafrasando una citazione di una celebre pellicola: “Nessuno può mettere la Ferrari in un angolo”, in questo caso in un fetido fienile.