Renault sta guidando il revival delle auto retrò, una tendenza che ha visto il suo più illustre esempio circa venticinque anni fa con il ritorno di icone come New Beetle, Mini e Fiat 500. L’approccio di Renault, tuttavia, non è pura nostalgia. L’arrivo di Renault 5 E-Tech, 4 E-Tech e, soprattutto, Twingo E-Tech, tutte arrivate come proposte elettriche, rappresenta la rivisitazione di vere icone ripensate per le esigenze della popolazione vive in città.
La storia, in parte, si ripete ma spingendo sulle zero emissioni, con tutte le implicazioni che solo in futuro potremo davvero valutare appieno. La nuova Twingo, che vedremo nel 2026, l’ultima arrivata, si basa sulla piattaforma AmpR Small (la stessa utilizzata dalla Renault 5), proponendosi come l’alternativa più economica. L’originale Twingo del 1992 aveva già ereditato la piattaforma e il motore della vecchia Renault 5. Quasi un replay su tutta la linea.

La nuova Twingo si presenta come una city car semplice negli esterni e negli interni, richiamando in modo evidente l’originale. La differenza è che ora ha cinque porte, anziché le tre delle cosiddette “carrozzerie coupé”. Il frontale è stato definito come un volto “allegro e sorridente”, un’interessante rivisitazione delle curve anni Novanta.
All’interno, con una qualità decisamente migliore rispetto a prima, per ovvi motivi di avanzamento tecnologico e ottimizzazione dei prezzi, l’abitacolo mantiene una plancia arrotondata con alcuni pulsanti fisici. Il cruscotto è forse l’elemento che fa più male: il piccolo tachimetro posizionato dietro il volante è completamente scomparso, sostituito da un quadro strumenti digitale. Un ennesimo elemento che vuole (o deve) assomigliare a tutto ciò che è già presente sul mercato.

Il più grande successo della prima Twingo, lo sappiamo, era la sua semplicità e il suo prezzo accessibile. La prima sembra replicata, ma la seconda è condizionata dal mercato. Il prezzo di lancio inferiore ai 20.000 euro dà tutta l’impressione di risultare economico, ma è significativamente più costoso delle auto con cui compete. Parliamo di una cifra che meno di un decennio fa garantiva l’acquisto (non base) di veicoli come Renault Clio, Opel Corsa, Ford Fiesta e Volkswagen Polo.

Renault, però, è fiduciosa che la scommessa darà i suoi frutti, soprattutto in Italia, dove le auto elettriche non stanno riscuotendo lo stesso successo che nel resto d’Europa. L’operazione nostalgia, però, non può essere l’unico ingrediente per farci credere di avere ancora quelle auto semplici e alla portata di tutti, rimpiante e amate, ancora vivide nei nostri ricordi.
