Motore auto elettrica Renault senza terre rare ma con tanta Cina

La francese Renault ha interrotto un progetto con Valeo per sviluppare un nuovo motore per veicoli elettrici privo di terre rare e sta cercando un fornitore cinese più economico.
Motore auto elettrica Renault senza terre rare ma con tanta Cina Motore auto elettrica Renault senza terre rare ma con tanta Cina

Arriva la conferma che l’auto elettrica UE è un involontario assist alla Cina: la francese Renault ha interrotto un progetto con Valeo per sviluppare un nuovo motore per BEV privo di terre rare e sta cercando un fornitore cinese più economico. Lo riferisce la Reuters. 

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Auto elettrica con e senza terre rare: la Cina trionfa

È vero che anche General Motors, BMW, ZF, BorgWarner hanno sviluppato motori che non richiedono terre rare. È vero che la società transalpina parlava di innovazione Made in France. Così come il fatto che la Cina controlla il 70% dell’estrazione globale di terre rare e l’85% della raffinazione. Ma la decisione di Pechino di imporre crescenti restrizioni all’esportazione di terre rare ha spinto l’industria a darsi da fare per l’approvvigionamento. Renault utilizza motori privi di terre rare dal 2012, mentre Valeo apportava la sua esperienza sullo statore, la parte fissa che ospita il rotore, utilizzando una nuova tecnologia di cavi in rame. Il progetto del motore E7A non viene più realizzato con Valeo. Sarà realizzato interamente internamente lungo l’intera catena del valore, a eccezione dello statore che potrebbe essere acquistato da un fornitore cinese. I sogni della Francia elettrica europea muoiono all’alba. Basta illusioni.

Ma quale E-Car europea

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Con terre rare, senza, o in altro modo, l’auto elettrica efficiente è cinese. O ha infiniti componenti cinesi. Altro che E-Car UE. Che beffa per la Francia, che voleva il Green Deal 2019 e il ban termico 2030 assieme alla Germania, con Parigi che pensava al bonus ecologico, a patto che ci fosse poca Cina nella macchina. Adesso Renault corre verso il Dragone.  La mossa è stata dettata dalla necessità di tagliare i costi, hanno detto entrambe le fonti, con i fornitori cinesi che offrono prezzi molto competitivi. “Un partner cinese è una possibilità”, ha detto una portavoce di Ampere, la sussidiaria EV di Renault, aggiungendo che non è stata ancora presa una decisione e “il processo è ancora in corso”. Valeo ha rifiutato di commentare.

bev renault

Strapotere del Dragone

Anche se un’azienda cinese dovesse contribuire allo statore, il motore sarebbe prodotto nello stabilimento Renault di Cléon, in Francia, con moduli in carburo di silicio forniti dall’azienda franco-italiana STMicro per l’inverter, un altro componente centrale degli EV. “Stiamo studiando la possibilità di localizzare (lo statore) in Francia”, ha detto la portavoce di Ampere. Sì, ma la Cina c’è, eccome. È inutile parlare tanto di elettrico UE e di E-Car europea. E Valeo? Sta ancora lavorando con il fornitore tedesco Mahle per sviluppare il proprio motore privo di magneti, che fornirà una potenza fino a 350 kW ed è anch’esso previsto sul mercato nel 2028.

Renault è la più piccola delle Case automobilistiche tradizionali mainstream e negli ultimi anni ha stretto numerose partnership per aiutarla a gestire i costi associati allo sviluppo delle BEV. Si è anche rivolta a fornitori in Cina, che è stata all’avanguardia nella tecnologia. Un team di ingegneri cinesi l’ha aiutata a sviluppare la sua nuova Twingo elettrica in soli due anni. I nuovi motori privi di terre rare saranno il cuore propulsore della prossima generazione compatti di Renault entro il 2028. Questi saranno al centro di un piano strategico che l’amministratore delegato François Provost presenterà a marzo. Il motore E7A avrà una potenza di 200 kW, il 25% in più rispetto all’attuale generazione come la Scenic, e un tempo di ricarica molto più breve grazie al suo sistema a 800 volt, che è il doppio della tensione degli attuali modelli EV di Renault.