Car sharing elettrico al tramonto in Europa: indietro tutta Renault  

Il car sharing elettrico fa retromarcia in Europa, dopo la moda del 2020: il caso Renault. Poi toccherà ai monopattini elettrici e alle e-bike: strumenti pericolosissimi per la sicurezza stradale.
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Dopo la moda del 2020 con l’E-Car piccolina a batteria, car sharing elettrico e la nuova mobilità a corrente dei quadricicli, si torna alla realtà: il caso Renault insegna. Sta chiudendo i servizi di vetture in condivisione e rallentando l’implementazione delle stazioni di ricarica rapida nella sua unità Mobilize.

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Si punta a 100 stazioni in Francia e a più di 100 in Italia entro la fine del 2026, ben al di sotto dell’obiettivo precedentemente dichiarato di 650 stazioni di ricarica in tutta Europa entro il 2028. I progetti pianificati in Belgio e Spagna sono stati abbandonati. La revisione taglierà circa 80 dei circa 450 posti nella divisione Mobilize Beyond Automotive. La Casa privilegerà le partenze volontarie e i trasferimenti interni di personale, ha detto un portavoce dell’azienda.

Retromarcia intelligente

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È un “si salvi chi può elettrico” in Europa. “Altre attività con prospettive di redditività limitate o che non servono direttamente le priorità strategiche del gruppo verranno interrotte”, ha affermato Renault in una nota, menzionando i programmi di car-sharing Zity a Milano e Madrid e la micro-car elettrica Duo. Creata nel 2021 dall’allora CEO Luca de Meo, Mobilize era stata concepita per esplorare nuove soluzioni di mobilità oltre il tradizionale business di Renault di produzione e vendita di auto, come il car-sharing, i servizi di ricarica per veicoli elettrici e la gestione dei dati utente. Ma François Provost, diventato amministratore delegato alla fine di luglio, ha deciso dopo una revisione che i forti investimenti in infrastrutture di ricarica rapida non erano più una priorità, dato il rigido contesto di allocazione del capitale e le sfide del settore.

Pragmatismo e concretezza

“Siamo in un contesto di adeguamento dell’allocazione del capitale di Renault, l’industria automobilistica si trova in un ambiente difficile e abbiamo molti investimenti da finanziare”, ha dichiarato a Reuters Jérôme Faton, responsabile Energy di Mobilize. Cambolive sarà il responsabile del servizio Charge Pass: 90 mila clienti europei accedono a un milione di punti di ricarica.

Ciao ciao car sharing

Il car sharing – il futuro che avrebbe ucciso l’auto di proprietà – si avvia al tramonto. Pure Enjoy di Eni ridimensionerà il servizio, non sarà più consentita la presa in carico ed il rilascio ovunque capita come avviene oggi, ma tali attività saranno circoscritte presso dei ben definiti. Bisognerà recarsi in questi parcheggi segnalati per prendere l’auto che poi va riconsegnata sempre in un’area di sosta. Tutto diverso, tutto più scomodo. Il sistema, fra vandalismi e disattenzioni, non regge.

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Monopattini e bici: toccherà anche a loro

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Passata la sbornia pandemica della condivisione della mobilità, sarà la volta di monopattini elettrici e e-bike: mezzi pericolosissimi, come evidenziano le statistiche parziali. Su tavolette, oltre un morto al mese solo in Italia. Più una quantità gigantesca di feriti: chiedere ai pronto soccorso. Ancora qualche anno e toccherà a loro scomparire. Per esempio, Firenze ha già cancellato i monopattini in condivisione: pericolosissimi. Si esce dal Medioevo della mobilità elettrica insidiosa per tornare alla luce: un modo sano di muoversi con l’auto di proprietà sicura a benzina, diesel o ibrida.