La guerra dei prezzi nel settore automotive cinese sta dimostrando che, quando si parla di auto elettriche, le dimensioni non sono sempre il fattore decisivo. Nonostante il predominio del colosso BYD, alcuni player di dimensioni più contenute, tra cui Stellantis con Leapmotor, Xiaomi e Xpeng, stanno riuscendo a guadagnare terreno grazie a strategie mirate su tecnologia e posizionamento del brand.
Dal 2022, con l’avvio di un’aggressiva riduzione dei listini per attrarre nuovi clienti, lo scenario competitivo in Cina è cambiato rapidamente. Mentre i big puntano sulle economie di scala, i produttori di fascia media e le startup hanno scelto di valorizzare altri punti di forza. E i numeri mostrano che la strategia sta funzionando.

Leapmotor ha registrato il suo primo utile semestrale con un profitto di 30 milioni di yuan (circa 4,2 milioni di dollari). Xiaomi, entrata nel mercato dei veicoli elettrici solo nel 2021, ha ridotto la perdita operativa a 300 milioni di yuan nel secondo trimestre e stima di poter raggiungere la redditività entro fine anno. Xpeng, dal canto suo, ha dimezzato le perdite nette a 1,1 miliardi di yuan e secondo gli analisti di Bernstein, il marchio potrebbe arrivare al pareggio già nel quarto trimestre.
Sul fronte delle quote di mercato, Automobility calcola che Leapmotor abbia raggiunto il 3,7% nel primo semestre 2025, più del doppio rispetto al 2022. Xiaomi ha venduto quasi 160.000 veicoli nei primi sei mesi, con un balzo straordinario delle sue azioni, salite fino al 500% dall’inizio della guerra dei prezzi. BYD, invece, pur restando leader assoluto, ha visto la sua quota calare sotto il 30%, contro il 33,8% dello scorso anno.

Il vantaggio competitivo passa soprattutto dalla ricerca tecnologica. Leapmotor e Xpeng destinano rispettivamente quasi l’8% e il 12% del fatturato a questo campo, contro il 6,6% stimato di BYD. Entrambe hanno sviluppato sistemi proprietari di guida assistita, concessi anche in licenza, Leapmotor a Stellantis e Xpeng a Volkswagen.
Altro elemento cruciale è la forza del brand. Xiaomi, ad esempio, ha potuto contare sulla notorietà dei suoi smartphone e di molti altri dispositivi dagli speaker ai monopattini. In un mercato in cui i prezzi scendono e la concorrenza aumenta, la vera battaglia si gioca dunque su tecnologia e branding.