L’ultimo grido d’allarme arriva direttamente da Jean-Philippe Imparato, responsabile Europa di Stellantis, che è intervenuto nuovamente sul futuro dell’automotive nel Vecchio Continente durante gli Stati Generali dell’Energia. Se ne parla in questi giorni, il manager ha lanciato un messaggio chiaro e preoccupante: “Servono decisioni rapide e strutturate per salvare il settore automobilistico europeo. Se la situazione non cambia, saremo costretti a prendere misure drastiche. L’occupazione è seriamente a rischio”.
Uno dei nodi cruciali, di quelli che potrebbero davvero rappresentare la potenziale catastrofe dell’industria auto europea, riguarda il drastico aumento dei prezzi delle vetture: “Nel 2019 esistevano 49 modelli sotto i 15.000 euro, oggi ce n’è soltanto uno”.

Il manager fresco di nomina anche in Maserati da parte di Stellantis evidenzia l’urgenza di rinnovare il parco auto circolante e avverte sul pericolo imminente della normativa UE: “Non possiamo permetterci l’obbligo di produrre il 20% di elettriche separando auto e veicoli commerciali senza ammazzare l’industria”.
Tutto, purtroppo, non suona esattamente nuovo. Le parole di Imparato riportano a quelle dichiarate nei mesi precedenti da John Elkann, presidente di Stellantis, che aveva invocato una politica industriale condivisa a livello europeo ma anche nazionale.

A rafforzare l’urgenza di un intervento, arrivano i numeri negativi del mercato italiano dell’auto. A giugno 2025 le immatricolazioni sono scese a 132.191 unità, registrando un crollo del 17,44% rispetto allo stesso mese del 2024. Un dato in parte influenzato dal confronto con il giugno dell’anno scorso, gonfiato dal boom degli incentivi Ecobonus per le auto elettriche, esauriti in meno di 24 ore.
Secondo Gianmarco Giorda, direttore generale di ANFIA, “si tratta di un risultato preoccupante che si inserisce in un contesto già complesso, caratterizzato da domanda debole e produzione contenuta”. Anche Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, sottolinea che senza l’anomalia dell’Ecobonus 2024, il confronto tra giugno 2024 e 2025 sarebbe stato “quasi allineato”.
I dati del semestre confermano il trend. Sono 854.690 le immatricolazioni, in flessione del 3,58% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sul fronte delle alimentazioni, calano le motorizzazioni diesel (dal 14,5% al 10,2%) e benzina (dal 30,5% al 26,1%), mentre avanzano le full e mild hybrid (dal 38,7% al 44,2%) e le elettriche ricaricabili (BEV e PHEV) che raggiungono il 10,5%.
Stellantis ha chiuso giugno con 32.437 immatricolazioni, in calo del 32,9%, perdendo quasi sei punti percentuali di market share rispetto all’anno scorso. Tuttavia, Alfa Romeo continua a crescere, consolidando la propria quota intorno al 2%, mentre la Jeep Avenger si conferma il SUV più venduto nel nostro Paese.