Allarme rosso dal responsabile Europa di Stellantis Jean-Philippe Imparato, che dice durante l’evento “Stati generali dell’energia” di Forza Italia in corso alla Camera: “Siamo a pochi mesi da un dramma industriale che pochi vedono. Cosa vogliamo fare per evitare di uccidere l’industria? Se alla fine dell’anno le cose non cambiano, dovremo prendere decisioni toste, ci sono forti rischi per l’occupazione”. Insomma, chiudere le fabbriche. Lo riporta ansa.it.
Stellantis a giugno 2025 malissimo
Intanto, mercato italiano in ribasso e BEV a picco a giugno 2025. Stellantis ha immatricolato 32.446 auto, addirittura a -32,9% rispetto a un anno fa. Continua la crescita per Alfa Romeo (2.575 immatricolazioni, +89,5%), mentre sono in calo quasi tutti gli altri brand: Peugeot -15,5% (5.838 unità), Citroën sotto del 50,1% (3.849), Fiat -34,9% (11.023), Jeep -27,2% (4.699), Lancia sprofonda dell’82,7% (719), Opel giù del 26,6% (3.069). Qualche timido sorriso da DS (+2,4% e 435 targhe) e Maserati (+12,2% e 239).
Auto elettrica, numeri tragici
Per il capo di Europe Enlarged, “dobbiamo ancora costruire il 20% di auto elettriche in UE separando vetture e commerciali. Oggi con il 10% delle vendite del settore commerciale faccio un terzo della quota europea richiesta. Ogni punto percentuale non raggiunto costa, c’è il rischio di pagare 2 miliardi e mezzo di multe tra due-tre anni. Dobbiamo fare qualcosa senza ammazzare l’industria”. Poi un dato: nel 2019 c’erano 49 auto sul mercato europeo che costavano meno di 15.000 euro, oggi ne rimane una. Bisogna fare qualcosa rinnovando il parco circolante con le macchine e l’industria. “Servirebbe una decisione di cinque minuti”.
Costo dell’energia, che guaio
“Il MWh in Francia lo pago 65 euro, in Spagna 80, in Italia oltre 180 euro. Perché non facciamo squadra in Europa per abbassare il costo dell’energia?”, si chiede Imparato.

Maserati, posizione delicata
“Sono stato a Modena con Santo Ficili, chief operating officer di Maserati. Ho visto una squadra super motivata e delle macchine bellissime. Sono un appassionato delle belle auto. Abbiamo deciso di lavorare insieme con Ficili e con Alfa Romeo per dare un futuro a questo marchio”. Vendita? “Ho sentito tante voci. Alla fine dobbiamo mantenere Modena, Maserati e fare un piano ad hoc. L’elettrico non può essere la soluzione al 100% per Maserati. Abbiamo bisogno di fare macchine e motori. Mi piacerebbe ricreare, come 10 anni fa, un luogo dove Alfa Romeo e Maserati lavoravano vicino, forse possiamo trovare un posto giusto. Ma torno da voi quando ho qualcosa di serio e pubblico da dire”.
La reazione dei sindacati: no, chiudere le fabbriche no
Sentiamo Fiom Cgil, con il segretario nazionale Samuele Lodi: “Le dichiarazioni di Jean-Philippe Imparato confermano quello che la Fiom-Cgil sostiene da tempo: la situazione è grave. La chiusura di stabilimenti è impensabile oltre che inaccettabile”. Nel mirino sia la multinazionale che da anni non investe nel nostro Paese sia la mancanza di un piano industriale per l’automotive da parte del governo. La Fiom-Cgil ha chiesto con forza di contrastare il piano inclinato della produzione che continua a calare, come scendono le quote di mercato in Italia e in Europa, mentre aumentano gli ammortizzatori sociali. Serve “un intervento della presidenza del Consiglio con la convocazione delle organizzazioni sindacali e del nuovo amministratore delegato di Stellantis per trovare le soluzioni alla crisi”.