La Cina, epicentro della produzione manifatturiera mondiale, si trova di fronte a un cambiamento senza precedenti: la crescente integrazione di robot umanoidi intelligenti nelle catene produttive.
Con oltre 123 milioni di operai impiegati nel settore industriale, l’avvento massiccio di queste tecnologie pone interrogativi cruciali sul futuro del lavoro. Il governo cinese ha stanziato più di 20 miliardi di dollari per sviluppare robot antropomorfi in grado di svolgere mansioni tipicamente umane all’interno delle fabbriche. Le autorità affermano che l’obiettivo è l’integrazione, non la sostituzione dei lavoratori. Tuttavia, le ambizioni industriali del Paese raccontano un’altra storia.

La roadmap ufficiale prevede la produzione di oltre 10.000 robot umanoidi entro il 2025, e i costi per unità sono destinati a dimezzarsi in tempi brevi, accelerando l’adozione su larga scala. Questi numeri rendono evidente che la robotica umanoide è una priorità strategica per Pechino, paragonabile per impatto all’evoluzione dei veicoli elettrici. Non a caso, è in corso la creazione di un fondo da 1.000 miliardi di yuan (circa 137 miliardi di dollari) per sostenere startup nei settori dell’intelligenza artificiale, della robotica avanzata e delle tecnologie di nuova generazione. L’interesse del presidente Xi Jinping, che ha recentemente visitato un centro di sviluppo robotico a Shanghai, sottolinea l’importanza del settore.
Colossi come MagicLab stanno integrando modelli di intelligenza artificiale evoluti (tra cui DeepSeek, Qwen di Alibaba e Doubao di ByteDance) nei propri sistemi robotici, testandoli in ambienti reali per compiti di precisione come assemblaggio, controllo qualità e logistica interna. Nel frattempo, produttori di veicoli elettrici come BYD e Geely hanno già adottato umanoidi nei loro stabilimenti. BYD, in particolare, ha creato un dipartimento ad hoc per lo sviluppo robotico sotto la supervisione diretta del fondatore Wang Chuanfu, segnando il passaggio dalla ricerca alla produzione su scala industriale.

La visione dell’azienda è chiara. Si vuole raggiungere una completa automazione della produzione attraverso una strategia strutturata in tre fasi: veicoli elettrici, veicoli intelligenti, e infine fabbriche autonome.
Anche la grande startup automobilistica Xpeng ha lanciato il proprio robot umanoide, Iron, pensato per replicare l’anatomia umana e già impiegato in contesti operativi. A breve, verrà integrato anche in spazi commerciali, uffici e ambienti domestici, ampliando il raggio d’azione della robotica ben oltre il mondo industriale.
Nonostante le autorità cinesi parlino di cooperazione uomo-macchina, i dati suggeriscono una progressiva sostituzione della forza lavoro umana con sistemi automatizzati. La transizione verso una manifattura completamente robotizzata non è più una previsione futuristica, ma una realtà in rapida costruzione.