Seat contro BYD, sarà battaglia legale sui nomi dei modelli in Europa

Cosa accadrà qualora l’EUIPO desse ragione a Seat? BYD accetterà la decisione o porterà la battaglia su un altro piano legale?
BYD Seal u BYD Seal u
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La casa automobilistica spagnola Seat ha avviato un’azione legale presso l’EUIPO (Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale) contro la registrazione di diversi nomi di veicoli del costruttore cinese BYD, già protagonista di una rapida espansione sul mercato europeo.

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Al centro della disputa ci sono i modelli BYD Seal, Seal U e Sealion, già commercializzati in numerosi Paesi del Vecchio Continente. Seat ha inoltre incluso nel ricorso anche i nomi Seal Y e Seal S, che al momento non identificano ancora auto in produzione ma che, secondo gli osservatori, sarebbero stati registrati da BYD in ottica di strategie future di lancio o di protezione preventiva del marchio.

BYD Seal
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La contestazione di Seat nasce dal rischio di confusione per i consumatori e dal timore che le denominazioni possano favorire un’associazione indebita con i propri modelli. La criticità appare ancora più evidente in inglese, lingua di riferimento per la comunicazione automobilistica a livello globale. Il punto centrale è la forte somiglianza tra “Seal” e “Seat”, differenziati da una sola lettera, ma facilmente equivocabili sia visivamente sia foneticamente.

Ancora più delicato il caso di “Sealion”, che per pronuncia si avvicina pericolosamente a “Seat León”, uno dei veicoli più iconici e venduti della gamma del marchio di Martorell. Seat sostiene che questa prossimità linguistica possa portare a un vantaggio competitivo ingiusto per BYD e, allo stesso tempo, minare la reputazione del brand spagnolo, consolidato in Europa da decenni.

BYD Sealion

Nonostante la portata del ricorso, l’ufficio comunicazione di Seat ha cercato di ridimensionare la vicenda, parlando di una “procedura standard” applicata ogni volta che un costruttore tenta di registrare nuove denominazioni. L’azienda ha precisato che l’esito “potrà essere positivo o negativo” e che, internamente, la questione è considerata di scarsa rilevanza strategica.

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La decisione finale sarà comunque nelle mani delle autorità europee. Nel frattempo BYD continuerà a utilizzare i nomi attuali per i suoi modelli. Resta da capire cosa accadrà qualora l’EUIPO desse ragione a Seat: il colosso cinese accetterà la decisione o porterà la battaglia su un altro piano legale? La posta in gioco è alta, soprattutto perché almeno tre delle denominazioni contestate sono già collegate a veicoli con volumi di vendita significativi in Europa.

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