Stellantis chiude tutto in meno di un… Fiat ?

Mirko Elia Autore Automotive
Sembra che Stellantis abbia dimenticato gli stabilimenti italiani per concentrarsi su quelli francesi
Stellantis
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Cosa c’è dietro a tutte le polemiche su Stellantis? La scintilla che ha fatto divampare l’incendio è stata l’Alfa Romeo Junior, all’epoca chiamata Milano, che sarà prodotta in Polonia. Ciò portò il Ministro del Made in Italy ad opporsi alla dicitura “Milano” per contrastare il cosiddetto “italian sounding” ovvero tutto ciò che richiamano in modo fraudolento i prodotti creati in Italia. Il problema della Milano sta nel fatto che sarà prodotta in Polonia da una compagnia che sembra essere sempre più franco centrica che italiana.

Questa potrebbe sembrare una questione da poco ed i detrattori del governo Meloni non hanno perso occasione per criticare questa scelta. Il problema rimane abbastanza serio perché Carlos Tavares è andato in contravvenzione con le sue stesse rassicurazioni quando cercando di tranquillizzare gli italiani affermò che la nuova compagnia automobilistica avrebbe fatto da “scudo” ad alcuni stabilimenti presenti sul territorio nazionale.

Una situazione societaria molto strana di Stellantis che porta a seri conflitti

Carlos Tavares

Quando nacque Stellantis ci fu una fusione “paritaria” tra il gruppo Peugeot–Citroen ed FCA con tutti i suoi marchi estremamente prestigiosi. Al momento dell’unione tra le due aziende automobilistiche europee ha portato la famiglia Agnelli-Elkann, nella persona di John Elkann, ha ottenuto la quota maggioritaria dell’azionariato ma la famiglia Peugeot con quelle del governo francese arrivano ad avere due quote molto simili che quindi possono far pesare in tutte le decisioni.

Pochissimo tempo dopo il matrimonio tra le due compagnie Carlos Tavares sembra aver perso lo scudo col quale doveva, parole sue, proteggere il lavoro delle fabbriche Stellantis nel Belpaese. Il complesso industriale di Stellantis in Italia viene praticamente ignorato centellinando gli investimenti ed i nuovi modelli.

La produzione viene localizzata fuori dall’italia

Si assiste ad una grande fuga di tutti i modelli prodotti dai marchi portati in dote dalla FCA con automobili che si spostano dal Marocco alla Polonia fino alla Serbia passando per la Spagna. Quindi se la Fiat Topolino, molto simile alla Citroen Ami, e la Multipla saranno prodotte in Marocco si sale fino in Spagna per produrre la nuova Lancia Ypsilon. Conosciamo bene la storia della Alfa Romeo Junior che come la Fiat 600 sarà prodotta in Polonia. La nuova Fiat Panda, l’auto più amata dagli italiani, sarà invece prodotta in Serbia.

A Mirafiori, lo stabilimento storico della Fiat ed uno tra i più grandi del mondo, è toccato solo la produzione della Maserati. Purtroppo se Mirafiori piange gli altri stabilimenti italiani non ridono. Carlos Tavares chiude Grugliasco e tra cassa integrazione, esodi incentivati e pre pensionamenti viene decimato l’organico in tutti gli impianti industriali italiani del gruppo. La sorte di quelli francesi è stata differente. Ma la sproporzione è tale che ha portato, alla reazione scomposta del Ministro del Made in Italy sul caso Alfa Romeo Milano / Junior, ad una serie di critiche da molte parti. I cordoni della borsa di Carlos Tavares si sono completamente aperti per i lavoratori francesi con investimenti a pioggia e nuovi modelli da costruire. Una critica molto pungente è stata fatta da Luca Cordero di Montezemolo, ex amministratore delegato Fiat e Ferrari, che ha accusato la famiglia Agnelli-Elkann di aver venduto de facto l’azienda italiana ai francesi.

La situazione di Mirafiori come specchio di una Fiat lasciata allo sbando

La situazione di Mirafiori è molto grave anche in virtù di una Fiat 500 elettrica che non è riuscita ad avere il successo sperato e con le vendite che stentano a decollare. La produzione rimane inchiodata alle 50000 unità quindi ben sotto l’obiettivo delle 100000 annue. La situazione quindi si è deteriorata velocemente con il blocco della produzione partita il 12 febbraio fino al 30 marzo e con la cassa integrazione di due mesi.

Alfa Romeo Junior

Come accennato in precedenza Mirafiori ha ottenuto la produzione delle Maserati ma per i modelli a fine corsa quindi con un limitato orizzonte temporale. Tutti questi problemi hanno spinto i sindacati a chiedere con urgenza un nuovo modello. La perdita di questi lavoratori del settore automotive italiano sarebbe una perdita non da poco per tutto il comparto tecnologico del nostro paese.

Dietro a Stellantis si gioca una vera e propria partita geopolitica interna all’Unione Europea

La partita che si sta giocando non è tanto tra Carlos Tavares ed il governo italiano ma tra il governo francese e quello italiano perché riuscire a mantenere gli stabilimenti in Italia significa mettere al sicuro migliaia di posti di lavoro. Il problema è che all’orizzonte si prospetta una possibile ulteriore fusione tra Stellantis e Renault che marginalizzerebbe ancora di più il sistema industriale italiano. Questa fusione è stata pensata da Tavares per combattere la concorrenza cinese e tedesca ma è stata smentita dagli Elkann. Qui entra in gioco il governo francese che essendo azionista può far pesare la sua importanza anche in nome dell’interesse nazionale. Interesse che comunque è fortemente sentito dal governo Meloni, anche se troppo tardivo, che sta cercando di entrare nell’assetto societario della compagnia automobilistica franco-italiana. In questo modo potrebbe cercare di mitigare il potere dei francesi. È evidente che il governo Macron si opponga a questa prospettiva per non perdere potere decisionale.

Le polemiche su Carlos Tavares sono solo la punta dell’iceberg

Le recenti polemiche sulla retribuzione di Carlos Tavares, mentre in Italia chiude fabbriche lui porta a casa oltre 36 milioni di euro, possono essere solo il sintomo di un malessere che sta aumentando a causa delle scelte che l’amministratore delegato più pagato al mondo sta effettuando probabilmente, ma non ci è dato sapere con certezza, sotto dettatura del governo Macron che è interessato a potenziare il settore automobilistico francese a scapito di quello italiano.

Vi sono delle possibili contromosse ma sono tutte abbastanza complicate da intraprendere ma che risultano essere più complicate. Il problema è che bisogna agire velocemente per non ritrovarsi con una situazione, il peggiore dei casi sarebbe la fusione con Renault, irreversibile

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