Stellantis e Gigafactory di Termoli: ACC fa una brutta sorpresa

Ippolito Visconti Autore News Auto
Sospeso il progetto di Gigafactory a Termoli (in provincia di Campobasso, Molise). Il governo Meloni ci aveva creduto, stanziando 400 milioni di euro.
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Sospeso il progetto di Gigafactory a Termoli (in provincia di Campobasso, Molise). Il governo Meloni ci aveva creduto, stanziando 400 milioni di euro. Ci rimane male il ministero delle Imprese: “Avvisati solo poche ore fa”. È che la trattativa sulla fabbrica di batterie per le auto elettriche si è interrotta. Lo rendono noto i sindacati dopo che ACC (Automotive Cells Company), joint venture tra Stellantis, Mercedes e Total, ha detto no: non porta avanti discussioni sino a fine 2024. Negoziato messo in freezer. Ma occhio perché spesso non c’è nulla di più definitivo di quel che pare provvisorio. Infatti sembrava si fosse prossimi a un’intesa sino all’altroieri. Nel sito molisano si dovevano produrre, nelle belle intenzioni, batterie elettriche: la Gigafactory rappresentava un progetto di Stellantis chiave. Per il futuro, per il lavoro, per dare occupazione diretta e indiretta, per portare fiducia alla zona e all’Italia intera. Un impegno a mantenere un presidio produttivo di primo piano nel Paese. 

Quanti soldi ballano a Termoli

In tutto, un investimento di 2 miliardi di euro. Di questi, 400 milioni ce li metteva l’esecutivo Meloni. Attinngendo dai fondi del Pnrr. Brutta botta, pure a livello d’immagine, per il ministero delle Imprese e per il titolare Urso: fa sapere di aver ricevuto poche ore fa la descrizione delle modifiche sulle nuove tecnologie che intende apportare al progetto, già approvato nella programmazione del Pnrr. Valuta, anche con la Commissione europea, se siano compatibili con tempi e modalità del finanziamento stanziato. Chiede garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali. Nei prossimi giorni convocherà un tavolo con Stellantis per il Molise: assiem a rappresentanti dell’azienda, Regione, filiera e sindacati.

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Poche elettriche vendute, che disgrazia

Ma ACC che dice? Che c’è il rallentamento della domanda di veicoli elettrici: esiste la necessità di un aggiornamento tecnologico sulle batterie da produrre. Stellantis ha deciso di potenziare la produzione di componenti ICS nel sito molisano: sviluppa la nuova Fiat 500 ibrida con l’avvio delle vendite a inizio 2026. Ed estende la vita commerciale della Fiat Panda ibrida fino al 2029. Il gruppo guidato da Carlos Tavares ribadisce l’importanza dello stabilimento di Termoli per la produzione di motori endotermici per i veicoli del gruppo, per la strategia di riduzione della CO2, per la transizione.

Non c’è che dire: l’auto elettrica ha scatenato conseguenze attese e inattese un po’ ovunque nel mondo, con un presente indecifrabile e un futuro misterioso.

Stellantis, sindacati preoccupatissimi

Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr chiedono al governo Meloni aiuto “a forzare la mano su ACC, affinché sveli le sue strategie, anche perché sono in ballo quasi 400 milioni di incentivi pubblici”. Chiedono a Stellantis di chiarire quali motori produrrà a Termoli e per quanti anni, “giacché non ci possono bastare rassicurazioni di principio non corroborate da precise assegnazioni produttive”. Infine chiedono a Stellantis di assumersi le sue responsabilità anche verso ACC, di cui al contempo è sia il principale azionista sia il principale cliente.

Il prossimo incontro? Il ministro parla di settembre, “ma per noi Termoli è uno degli stabilimenti su cui fare chiarezza al tavolo generale dell’automotive che ci aspettiamo venga assunto dalla presidenza del Consiglio nelle prossime settimane”, chiosano le sigle.

Magari è una bella notizia

“I piani di industrializzazione e lo sviluppo dei prodotti devono essere adattati alle condizioni di mercato e al percorso di elettrificazione in particolare di Stellantis: ci sarà un rafforzamento della produzione di veicoli mild hybrid in Italia e il contestuale aumento della produzione di motori per questi veicoli nel loro stabilimento di Termoli”, dice il Gruppo. Si punta forte sul mild hybrid in Italia. Non sul full hybrid.

Analizziamo la situazione di ACC nel Molise. Tre azionisti di riferimento della neo azienda. Due (Stellantis e Total) hanno interessi in Francia: qui c’è l’unica fabbrica operativa. Il terzo è Mercedes: si sta defilando? Pare non abbia sottoscritto il più recente aumento di capitale: ha meno peso azionario. Risultato: sito tedesco ACC a rischio. Per Termoli no alla improbabile riconversione in fabbrica di batterie. Resta la produzione di motori per ancora diverso tempo: il FireFly 1.0 per la Panda e la prossima 500 Hybrid. Per il resto, ci pensa Trèmery in Francia col 1.2 Puretech.

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