Con la pubblicazione dei dati di vendita automobilistica relativi al mese di aprile 2025 nel mercato europeo, emergono alcune sorprese decisamente curiose. Il riferimento va immediatamente alle cosiddette “auto zombie”. Si tratta di auto fuori produzione da tempo, in alcuni casi anche da oltre un decennio, che, quasi inspiegabilmente, risultano ancora immatricolati come nuovi.
Il fenomeno, strano e affascinante, coinvolge anche diverse auto italiane. Partiamo da Alfa Romeo, che vede una singola unità della 159 venduta ad aprile. Non è l’unico caso per il marchio di Arese. C’è anche una Giulietta che è stata registrata, a conferma di un interesse che resiste nel tempo, soprattutto tra i nostalgici e i collezionisti.

Nel gruppo Fiat le sorprese non mancano. Spiccano ben tre esemplari di Fiat Coupé, l’indimenticabile sportiva firmata dal genio di Chris Bangle, ma ci sono anche altri modelli decisamente fuori tempo massimo: una 500L, due Bravo e due tra Punto e Grande Punto. Anche quest’ultima, pur fuori produzione, continua a mantenere un’ottima popolarità nel mercato dell’usato italiano. Tra i marchi storici figura anche Lancia, con una Delta che non manca mai all’appello in questi elenchi, e due Maserati Quattroporte.

Allargando lo sguardo oltre i confini nazionali, troviamo modelli stranieri altrettanto iconici e dimenticati: Ford Mondeo, Ka e Fiesta, tutte con immatricolazioni limitate. Colpiscono anche le 17 Smart ForTwo, non più in produzione nella forma classica, e una Smart ForFour.
Tra le elettriche “resuscitate”, spicca la Renault Zoe, con tre unità, mentre la vecchia Toyota Aygo fa segnare nove nuove targhe, nonostante sia stata rimpiazzata da tempo dalla Aygo X. Non mancano all’appello 12 esemplari di Audi R8 e TT, e ben 13 Volkswagen Up, fuori dai listini ufficiali.

Tra le chicche più rare troviamo anche una Nissan 350Z, un’esuberante coupé giapponese, oltre a una Citroen Saxo, due Citroen C1 e due Seat Arosa, tutti modelli risalenti ad epoche passate.
L’origine di queste immatricolazioni resta più o meno avvolta nel mistero. Le ipotesi più accreditate parlano di auto reimportate, precedentemente radiate o provenienti da mercati extraeuropei, piuttosto che reali fondi di magazzino, decisamente poco credibili proprio per modelli fuori produzione da anni come quelli citati tra i dati di questo aprile.