Rivoluzione automotive se Trump diverrà presidente Usa alle elezioni di novembre 2024: Donald vieterà la vendita di auto elettriche cinesi negli Stati Uniti provenienti dal Messico. “Non sarete in grado di immatricolare quelle macchine”, ha detto il candidato repubblicano rivolgendosi ai costruttori durante un comizio elettorale in Ohio. Perché? Anzitutto perché per il tycoon le BEV “non funzionano”. L’imprenditore va oltre i dazi anti auto cinese di Biden: vuole imporre tasse doganali al 100% sulle importazioni dal Messico. Anche per evitare che i cinesi costruiscano in Messico per esportare in Usa aggirando i dazi.
Trump contro l’auto elettrica cinese: cosa potrà fare
Come stoppare la vendita dell’elettrico cinese provenienti dal Messico? In vari modi. Uno: firmerà un ordine esecutivo scavalcando il Congresso. Due: distrugge le recenti disposizioni varate dall’amministrazione Biden sugli standard di emissione e consumo delle auto. Tre: rivede le regole del Dipartimento del Tesoro che determinano i criteri di accesso ai crediti d’imposta. Quattro: annulla parti dell’Inflation Reduction Act del 2022, elimina le agevolazioni per 370 miliardi di dollari a favore di fonti rinnovabili e produzione di batterie ed elettriche.
Trump non vuole vietare la vendite delle elettriche. Vuole proibire le vendite delle elettriche che arrivano dal Messico fatte dai cinesi: le BEV cinesi importate. Dice alle Case: vuoloi vendere? Costruisci qui in Usa, con manodopera americana. Il principio del tycoon è: “You can be loyal to American labor or loyal to environmental lunatics. You can’t be loyal to both”. Ossia “Puoi essere fedele al lavoro americano o fedele ai pazzi ambientalisti. Non puoi essere fedele a entrambi”.
Cosa ha fatto Biden contro l’elettrico di Pechino
Sono anche parole per vincere le elezioni. Fra Biden e Trump, chi offre di più contro l’elettrico cinese. Proteggendo l’americano che produce auto elettriche più costose. Sleepy Joe aveva a febbraio affidato al Dipartimento del Commercio un’indagine sulle auto cinesi. Così da verificare se le importazioni di veicoli dal Paese asiatico, in particolare quelli con tecnologie di connettività, rappresentino un rischio per la sicurezza nazionale. “Un’industria automobilistica dinamica è vitale per l’economia degli Stati Uniti”, ha sempre detto l’inquilino della Casa Bianca: “La Cina è determinata a dominare il futuro del mercato automobilistico, anche utilizzando pratiche sleali”. Di qui i dazi al 100%.
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