Donald Trump ha le idee chiare su come battere Biden alle elezioni presidenziali di novembre in Usa: critica l’Europa, che si è fatta invadere di auto cinesi (termiche ed elettriche). E dice che, se verrà eletto, mai e poi mai una cosa del genere avverrà in terra yankee. Mentre i politici Ue, questo il ragionamento del tycoon, non si sono opposti con fermezza e durezza all’ondata di vetture dal Paese del Dragone, Donald difenderà l’industria domestica e gli americani. All’insegna del First America, prima gli Stati Uniti. È la strategia di Trump per tornare a essere inquilino della Casa Bianca. Riprendendo il “trono” di Washington: tutto passa per l’auto cinese.
Trump e i dazi anti Cina
Donald, se sarà numero uno in Usa, piazzerà fortissimi dazi contro l’auto che arriva dalla Cina. Se il caso, tasse anche su auto di Case cinesi fatte in Usa o in Europa. Insomma, una barriera non aggirabile. Dazi contro la Cina anti auto, minerali critici, batterie e pannelli solari. E Biden? Imita Trump, ma arriva in grave ritardo: ora piazza tasse sull’import dalla nazione della Grande Muraglia, tuttavia l’idea è del tycoon. Quindi, da dazi al 25%, si schizzerebbe a tasse del 100%. In parallelo, ci sono le restrizioni varate in questi anni nei confronti delle aziende tecnologiche cinesi. Il nuovo protezionismo per vincere le elezioni. Evidentemente, dai loro sondaggi, emerge che l’americano si sente minacciato dall’industria cinese.
Il trucco dei pannelli solari
Come aggirare i dazi di Trump? I produttori di pannelli solari esportano negli Usa passando da Paesi terzi per evitare le restrizioni già esistenti. Magari le Case auto cinesi faranno lo stesso con le vetture. A quel punto, si vedrà la reazione di Donald. Tempo fa, ha minacciato di imporre dazi del 100% sui veicoli prodotti in Messico da costruttori cinesi.
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