Una ragazzina ha rapinato una Dacia Duster usando uno sturalavandini

La tecnica può effettivamente funzionare, specie su auto con finestrini manuali, come nel caso dello sfortunato Duster oggetto della rapina.
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Un oggetto di uso quotidiano, solitamente relegato al bagno di casa, è diventato inaspettatamente protagonista di un furto d’auto. Sembra assurdo, eppure un video diventato virale sui social media mostra un giovane utilizzare uno sturalavandini come strumento per forzare l’ingresso in un Dacia Duster parcheggiato.

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La scena, ripresa in pieno giorno, avrebbe avuto luogo in un distributore di carburante dell’area metropolitana di Manaus, in Brasile, anche se la location esatta non è stata ufficialmente confermata. Nel filmato si vede una ragazza, apparentemente minorenne, avvicinarsi con disinvoltura al Duster, analizzare l’abitacolo con calma e poi utilizzare lo sturalavandini con abilità sorprendente. Con pochi movimenti rapidi e senza fare rumore, riesce ad abbassare il finestrino e a sottrarre borse e oggetti personali in modo fulmineo, lasciando l’auto intatta all’apparenza.

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La clip ha suscitato una marea di reazioni online, con molti utenti indignati per la scarsa sicurezza del veicolo (anche se, alla fine, la vera condanna andrebbe alla ladra invece che al produttore del Duster), soprattutto per il mancato intervento dell’allarme, che probabilmente era guasto o disattivato.

La vicenda mette in luce le criticità dei sistemi di protezione nei veicoli più datati e apre il dibattito sulla necessità di aggiornare le misure preventive. Secondo Fábio Henriques, agente federale e esperto di autodifesa, questa tecnica può effettivamente funzionare, in particolare su auto con finestrini manuali mal montati o allentati, come nel caso dello sfortunato Duster oggetto della rapina. “L’effetto ventosa dello sturalavandini può esercitare una pressione sufficiente per spingere il vetro verso il basso, facilitando l’ingresso”, spiega. Nei veicoli con alzacristalli elettrici, invece, la procedura è molto più difficile, ma non impossibile, soprattutto se i componenti sono usurati o mal mantenuti.

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Henriques sottolinea che la miglior difesa resta sempre la prevenzione. Tra le buone pratiche quotidiane, raccomanda di non lasciare mai oggetti in vista, riporre borse o dispositivi nel bagagliaio prima di parcheggiare, scegliere zone illuminate e frequentate e assicurarsi che l’impianto d’allarme sia pienamente funzionante.

Inoltre, la manutenzione dei finestrini è cruciale: guide usurate o vetri instabili aumentano il rischio. L’esperto consiglia anche l’applicazione di pellicole protettive, che rendono più difficile la manomissione dei vetri e scoraggiano i malintenzionati, poiché allungano i tempi dell’effrazione.

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