Volkswagen Polo, la compatta che ebbe l’inaspettato compito di salvare Wolfsburg

Il modello che, a suo tempo, contribuì a salvare la casa di Wolfsburg dal collasso. Proprio così, la Polo è molto più di ciò che pensiamo.
Volkswagen Polo Volkswagen Polo

Nel 1992, una Volkswagen Polo in livrea della polizia berlinese diventava un simbolo speciale, e oggi è una piccola gemma per celebrare il 50esimo anniversario di un modello che, a suo tempo, contribuì a salvare la casa di Wolfsburg dal collasso. Proprio così, la Polo è molto più di ciò che pensiamo.

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All’inizio degli anni Settanta, infatti, Volkswagen era vicina al tracollo. Il marchio si era affidato troppo a lungo all’iconico Maggiolino, trascurando innovazione e modernità. La prima Golf, lanciata nel 1974, pur rappresentando un passo importante, non sarebbe bastata da sola a invertire la rotta.

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La svolta arrivò grazie a un’operazione di “riciclo intelligente” dal marchio DKW, acquisito nel 1965 e trasformato in Audi. L’Audi 80 divenne la prima Passat (1973), mentre l’Audi 50, con il logo VW, si trasformò nella Polo. Il successo, per la fortuna del colosso tedesco, fu immediato: dal 1975, sei generazioni e oltre 20 milioni di esemplari venduti.

Volkswagen Polo

Oggi la Polo è considerata un punto di riferimento nel segmento delle piccole, con l’attuale Polo VI che, a 4,07 metri, ha dimensioni da vera compatta. Ma non è sempre stato così, chiaramente. Salire su una Polo I base L, con 45 CV, appena 683 kg e una lunghezza di 3,50 metri, significa sentirsi decisamente vulnerabili in mezzo ai colossi da 40 tonnellate.

La Polo III del 1994, famosa anche per la stravagante (per alcuni addirittura desiderabile e iconica) edizione “Arlecchino” prodotta in 3.806 unità, invece, dimostra ancora oggi, a distanza di oltre due decenni, una sorprendente modernità.

Volkswagen Polo
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Per l’importante anniversario in questo 2025, Volkswagen ha portato alle luci del pubblico e in mostra anche modelli unici mai commercializzati. Tra questi, la sola Polo V R WRC Street con trazione integrale del 2013 e la mitica Polo G40, che ancora oggi stupisce con il suo compressore G e 115 CV. Negli anni Ottanta, Volkswagen la pubblicizzava in inglese come la “car of the wolf”. Ma ci sono anche i prototipi, come la Sprint del 1983, dotata di un inedito boxer quattro cilindri G40 da 155 CV montato posteriormente.

Parlando del futuro, l’attuale modello è disponibile anche nella speciale “Edition 50”. E il nome Polo sembra destinato a sopravvivere, forse ereditato da una futura sportiva elettrica come la concept della linea ID.2 recentemente mostrata al pubblico.

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