Rispetto ai gravissimi problemi di cui è preda l’azienda tedesca, il rimpicciolimento della griglia operato su tutti i modelli da parte di Volkswagen può essere considerato una semplice curiosità. Un fatto il quale, però, non è assolutamente passato inosservato agli occhi di molti addetti ai lavori.
A scatenare tale curiosità, è stato il debutto della nuova Taos, caratterizzata dall’introduzione di maggiori equipaggiamenti, una gamma di propulsori più grintosa e, soprattutto, una griglia sottile ed elegante. Una novità la quale è andata a conferire all’intera vettura un aspetto radicalmente diverso rispetto al modello che è andata a sostituire.
Il fatto è che il rimpicciolimento in questione non è limitato al nuovo modello, ma riguarda tutta la gamma di Volkswagen. E, soprattutto, non rappresenta una vera novità. Solo adesso, però, in molti hanno iniziato ad accorgersene. Mentre molti altri lo faranno in futuro, considerato che diventerà norma su tutti i modelli del brand teutonico.
Perché Volkswagen riduce l’ampiezza della griglia?
La riduzione dell’ampiezza palesata dalla griglia non è assolutamente una novità, in casa Volkswagen. Anzi, per essere precisi risale a quattro anni fa. La Golf Mk8 lanciata nel 2020 ha introdotto questa caratteristica di design nelle auto a combustione, copiando l’aspetto della ID.3 EV. E da allora, anche altre VW, tra cui la nuova Jetta, ID.4 e ID.5, la Tiguan e la Passat con specifiche europee, si sono unite alla tendenza.
Una tendenza il cui vero motivo è stato spiegato infine proprio dai tecnici della casa di Wolfsburg. L’abbandono della grande griglia, infatti, è dovuto alla voglia di far risaltare meglio la barra luminosa trasversale. La spiegazione è arrivata durante una conferenza stampa a margine della presentazione della nuova Taos, con le seguenti parole: “I designer avevano bisogno di trovare un modo gradevole per integrare le barre luminose… e in precedenza sulla Taos le avevamo semplicemente integrate nella barra della griglia”. Per poi aggiungere che la semplice integrazione non dava reali frutti in termini visivi, poiché i guidatori non la vedevano realmente, se non una volta accesa.
Il portavoce ha poi affermato che la modifica in atto è destinata a diventare una sorta di marchio di fabbrica. Questa la dichiarazione, al proposito: “In passato la VW era nota per le tre barre cromate, ma ci stiamo allontanando da questo perché i clienti vogliono design più moderni. E lo vedrete arrivare con tutte le nuove auto che vedrete quest’anno”.
La griglia più piccola è destinata a diventare una regola
Tra le auto in arrivo c’è la nuova Tiguan, che sarà in pratica una versione del SUV cinese Tayron con i badge Tiguan. Un modello che sarà lo stesso per i mercati europeo e statunitense, con tre file di posti, andando ad aggiungersi al modello Tiguan a cinque posti completamente diverso lanciato all’inizio di quest’anno. Così come la riduzione della griglia interesserà anche l’Atlas 2026 di nuova generazione, venduta in Cina come Terramont Pro.
Occorre anche sottolineare che la Volkswagen non è assolutamente nuova ad improvvisi scartamenti, rispetto ai design più tradizionali delle griglie. Se i suoi primi modelli risalenti agli anni ’80, ad esempio la Jetta, la Mk2 Golf o la Passat sono giunti in ritardo all’appuntamento con il muso piatto inaugurato da quelli di altre case automobilistiche, in particolare la Ford Taurus o la Sierra, già la B3 Passat che fu lanciata nel 1988 in Europa (due anni dopo negli Stati Uniti), era caratterizzata da un cofano liscio. Nel suo caso, sembrava estendersi sino al livello del paraurti. Ad aiutarlo in tal senso un pannello di riempimento in plastica in tinta con la carrozzeria tra le luci.
Un trattamento che ha contribuito a donare alla B3 Passat quasi l’aspetto di un modello raffreddato ad aria. E con le nuove griglie sottoli, Volkswagen sembra assolutamente intenzionata a rendere omaggio al suo glorioso passato con il motore posteriore.