Come trasportare un gatto in automobile

Walter Gobbi

Trasportare un gatto in automobile è semplice a livello strumentale perché basta avere un trasportino adeguato e ammorbidito con dei tappetini ad esempio. Ma non è così semplice considerando la struttura naturale del gatto. Quindi potete seguire per trasportare il gatto in auto le indicazioni legale fornite all’articolo “Cane in auto, trasporto legale” ma dovete considerare le dovute differenze, iniziamo.

Il gatto è un animale territoriale che ama stare nello stesso luogo ed è quindi in un certo legato al posto abituale. Il gatto viaggia da solo per esplorare il suo territorio, conoscere i gatti rivali o i gatti di sesso opposto diverso. Questo lo sanno bene i proprietari di felini con giardino e i maschi che possono allontanarsi anche uno o due anni per poi ritornare a casa. Il gatto si allontana da casa ma per sua volontà e quando siamo noi a forzarlo portandolo in un altro posto uno scombussolamento iniziale lo può provare.

Il trasporto in auto del gatto inoltre porta a dei fastidi dovuti al movimento della macchina, al fatto che viene limitato e quindi si entra nello stress che si manifesta con miagolii forte, raspamenti sulla porticina e anche bisogni che non vengono trattenuti. Quando sorge il mal d’auto il gatto può anche manifestare vomito e malessere generale che però può essere affrontato con i dovuti consigli del veterinario. Il consiglio che vi possiamo dare è anche per i gatti abituarli fin da cuccioli ai viaggi in auto e, se possibile, alle passeggiate al guinzaglio, questo perché gli renderà naturale e conosciuta l’esperienza di uscire dalla propria casa con il padrone per andare in un altro luogo.

Nel caso in cui il gatto non abbia mai effettuato un viaggio in auto, soprattutto se quello da affrontare è abbastanza lungo, è consigliato farlo ambientare qualche giorno prima all’interno dell’auto (anche spenta, in garage), quindi iniziare ad effettuare dei piccoli viaggetti all’interno del trasportino (magari lasciando aperta la porticina, purché sia presente una persona al suo fianco). Effettuare i primi trasporti preferibilmente in orari notturni, con l’aria fresca e poco traffico, in modo che il gatto non venga eccessivamente disturbato dall’ambiente esterno. Il trasportino che si sceglie deve essere abbastanza grande da poter far alzare e distendere il gatto, rigirarsi e anche fare uno solo passo. La grandezza però non deve essere tale che nel trasporto si sballotti il gatto tra le quattro pareti della gabbietta. Prima di un viaggio, vi ricordiamo, n particolar modo se se tratta di un lungo tragitto, evitare di fornire del cibo al gatto, per ridurre eventuale ipersalivazione o vomito. Se, nel corso del viaggio, il trasportino dovesse essere colpito dai raggi del sole, provvedere a coprirlo lasciando, ad ogni modo, che una parte rimanga scoperta, permettendo al micio di respirare tranquillamente. Se possibile, non lasciare il gatto da solo nei sedili posteriori, affiancandogli sempre una persona a lui cara che possa parlargli o tranquillizzarlo accarezzando il musetto attraverso le grate del trasportino.

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