Attacco hacker mette in ginocchio Jaguar: ecco perché questa crisi dovrebbe interessarci

Con 200.000 persone nella catena di fornitura e 39.000 dipendenti, l’interruzione in Jaguar può avere un impatto economico significativo.
Jaguar Land Rover fabbrica Jaguar Land Rover fabbrica
SOLIHULL, ENGLAND - MARCH 06: Vehicles are checked before moving to the next stage of production at the Jaguar Land Rover factory on March 1, 2017 in Solihull, England. The company has pledged it's 'heart and soul' to production in the UK after producing the new "Velar" model for global sale, at their Solihull factory. (Photo by Leon Neal/Getty Images)

Jaguar Land Rover (JLR) sta trattando con il governo britannico per ottenere un pacchetto di aiuti pubblici destinato a centinaia dei suoi fornitori dopo un massiccio attacco informatico che ha paralizzato la produzione. Secondo fonti interne, i vertici dell’azienda hanno discusso a lungo con funzionari di alto livello per garantire sostegni finanziari alle piccole e medie imprese della supply chain, costrette a sospendere l’attività o a ridurre temporaneamente il personale a causa dell’interruzione dei sistemi digitali.

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Nonostante Jaguar Land Rover disponga di liquidità significativa e del supporto della società madre Tata Motors, l’arresto della produzione potrebbe protrarsi per settimane, mettendo a rischio la catena di approvvigionamento. Questo tipo di intervento pubblico, finalizzato a sostenere fornitori in difficoltà a seguito dell’attacco hacker, sarebbe un caso senza precedenti nel settore automobilistico.

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Gli effetti sull’occupazione sono già evidenti. Infatti, migliaia di lavoratori sono stati messi in congedo forzato e diverse linee di produzione sono ferme. Un dirigente di un fornitore ha dichiarato che la ripresa delle attività potrebbe richiedere almeno due settimane, dopo che il team di hacker nota come “Scattered Lapsus Hunters” ha scatenato l’attacco ransomware il 31 agosto.

La stima dei danni economici è impressionante. Ogni giorno di fermo costa a Jaguar circa 72 milioni di sterline in vendite e 5 milioni in profitti, mentre ai fornitori britannici la perdita complessiva potrebbe arrivare a 1 miliardo di sterline.

Il governo è intervenuto con consulenze quotidiane e supporto del National Cyber Security Centre, mentre i parlamentari chiedono valutazioni su possibili misure simili ai prestiti garantiti durante la pandemia. Sharon Graham, segretaria generale del sindacato Unite, ha sottolineato la necessità di un intervento rapido per tutelare posti di lavoro e competenze essenziali.

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Nel frattempo, i fornitori affrontano ritardi nei pagamenti e difficoltà nell’uso dei sistemi automatizzati di Jaguar, con le concessionarie costrette a gestire manualmente le registrazioni dei veicoli. L’attacco, collegato a una serie di azioni informatiche contro altre aziende britanniche come Marks & Spencer, è attribuito a giovani hacker degli Scattered Spider, legati al gruppo Lapsus.

Oggi, con circa 200.000 persone coinvolte nella catena di fornitura e 39.000 dipendenti diretti, un’interruzione prolungata potrebbe avere un impatto economico significativo. Nel 2024 JLR ha contribuito all’economia britannica per quasi 18 miliardi di sterline, pari a circa 1 sterlina ogni 160 sterline generate nel Paese.

Un attacco informatico di tale portata, nell’era automotive più digitalizzata che si sia mai vista, lancia un importante monito a ogni altro costruttore: la protezione dei propri sistemi online è la protezione di tantissimi lavoratori dentro e fuori l’azienda.