Doppia batosta per Jaguar Land Rover: il cyberattacco di inizio settembre 2025 e il crollo della domanda di auto della Casa britannica in Cina. Il Gruppo Tata Motors ha tagliato l’obiettivo di margine dell’anno fiscale 2026. Si aspetta un margine operativo dallo 0% al 2% nell’anno fiscale 2026, in calo rispetto all’obiettivo precedente del 5%-7%, avendo già ridotto le sue prospettive quest’anno in un contesto di incertezza legata ai dazi. Prevede un flusso di cassa libero negativo compreso tra 2,2 e 2,5 miliardi di sterline (2,49-2,83 miliardi di euro), invertendo la sua precedente stima di pareggio.
Un rapporto del mese scorso ha stimato che l’attacco hacker a JLR è costato all’economia del Regno Unito 2,55 miliardi di dollari (2,19 miliardi di euro). La Casa gestisce tre fabbriche in Gran Bretagna che producono circa 1.000 auto al giorno. I dati hanno mostrato che l’economia britannica è cresciuta a malapena nel terzo trimestre.
Jaguar Land Rover fra criminali informatici e superiorità cinese
Quindi i criminali informatici hanno provocato danni immensi. Per la società, stop alla produzione di cinque settimane: onere una tantum di 228,5 milioni di dollari USA (197 milioni di euro) nel secondo trimestre. Il tutto si unisce alla superiorità dei marchi cinesi che divorano quote di mercato nel Paese del Dragone. Come se non bastasse, la crisi dei chip Nexperia è stata un’ulteriore sciagura per il costruttore di lusso. JLR, che genera la maggior parte dei profitti di Tata Motors, è alle prese con il calo della domanda di auto premium in Cina e la carenza di componenti dopo che il produttore.
L’amministratore delegato di JLR, Adrian Mardell, ha detto che l’indagine sull’incidente informatico è in corso, ma non ha fornito dettagli, aggiungendo che le operazioni sono più o meno tornate alla normalità. Tata Motors Passenger Vehicles ha riportato un aumento di 22 volte dell’utile netto trimestrale grazie a un guadagno derivante dallo scorporo di 826 miliardi di rupie (8 miliardi di euro). Escludendo il guadagno, la società ha registrato una perdita di 6,37 miliardi di rupie, appesantita da un forte calo dei volumi JLR. I volumi all’ingrosso di JLR, escluse le vendite della sua joint venture cinese, sono diminuiti del 24,2%. “La Cina è sicuramente una preoccupazione”, ha detto Mardell, che dovrebbe lasciare l’azienda dopo tre decenni. Una recente modifica della tassa sul lusso – imposta da Pechino – copre ora molti Range Rover e sta pesando sulle vendite.

E il futuro?
Le prospettive per Jaguar Land Rover rimangono incerte, con la potenziale permanenza degli effetti del cyberattacco e delle difficoltà nel mercato cinese. La necessità di rafforzare le difese informatiche e diversificare i mercati di riferimento diventerà essenziale. Poi c’è un possibile danno d’immagine: magari i consumatori ritengono che il marchio non sappia difendersi dagli hacker. O può accadere l’inverso: la società ha dimostrato di saper reagire alla grande, salvando l’indotto. JLR dovrà anche affrontare la concorrenza sempre più agguerrita dei marchi cinesi, che continuano a guadagnare terreno. La crisi dei chip potrebbe persistere, influenzando la produzione e la capacità di soddisfare la domanda. In Europa infine che si fa? Siamo nell’incertezza totale fra le lobby green che spingono per il ban termico 2035 e la Germania che vuole cancellarlo.
