Le auto a idrogeno hanno avuto finora un successo limitato, molto inferiore alle elettriche. Se le bev continuano a rimanere una nicchia ristretta nei confini italiani, su scala globale hanno un grosso ascendente. A parte la Norvegia, dove superano addirittura le unità endotermiche nel parco circolante, in diversi Paesi hanno registrato un forte sviluppo. Oltre all’Europa e alla Cina, la potenza numero uno nell’alimentazione, pure negli USA si sta muovendo qualcosa. L’interesse crescente è innegabile e nell’arco dei prossimi anni gli sviluppi saranno ancora più evidenti.
Limitare la crescita a una semplice questione politica è una visione, però, troppo semplicistica. Per via di diversi elementi, infatti, le auto a idrogeno sono rimaste in una piccola bolla. Dal 2035 in poi, quando scatterà il bando dei propulsori a combustione interna, non potrebbero peraltro essere commercializzate in Europa. Eppure, c’è chi porta avanti la battaglia con determinazione, convinto di poter far ricredere le parti coinvolte. Un po’ come avvenuto con gli eFuel, invocati a gran voce dalla Germania, diverse Case sperano di strappare un’ulteriore deroga. Il recente passato insegna che la Commissione Europea non è tanto irremovibile, soprattutto se saranno messe sul tavolo delle argomentazioni convincenti.
Prima andranno superate le criticità, ravvisate dagli stessi conducenti, a cominciare dall’impatto ambientale e i rischi sul fronte della sicurezza. Il gruppo Hyundai è al lavoro su una tecnologia rivoluzionaria, dove dalla comune iniezione indiretta si passerebbe a quella diretta. Dai test eseguiti è emersa una riduzione del 99 per cento di anidride carbonica e del 90 per cento di polveri sottili rilasciate. Inoltre, il rischio del ritorno di fiamma verrebbe scongiurato grazie alle peculiarità del sistema. In aggiunta, la miscela idrogeno-aria stenta a fornire dei buoni risultati a livello di potenza. A tal proposito, verrebbero conseguiti i risultati auspicati con un meccanismo ad alta pressione dotato di turbocompressore. Resta da vedere se l’intuizione sarà applicabile pure sulle supercar, dove una compagnia britannica ha presentato un’interessante miglioria.
Auto a idrogeno: la piattaforma delle hypercar del domani
L’azienda in questione si chiama WAE Technologies e di recente ha presentato la sua piattaforma riservata alle auto più performanti a idrogeno del domani. Basati sul pianale, denominato EVRh, i bolidi sapranno raggiungere i 100 km/h da fermo in meno di 2,5 secondi e di generare fino a 748 CV. Il lavoro è stato illustrato durante una delle principali conferenze dedicate alla mobilità green, il CENEX Low Carbon Vehicle (LCV) Show 2023. Da tradizione, a inizio settembre (il 6 e il 7 nel caso dell’edizione da poco archiviata) la manifestazione sulle basse emissioni di carbonio è andato in scena al Millbrook Proving Ground. Un appuntamento irrinunciabile dal 2008, che permette ad aziende dalla lunga storia e alle start-up di svelare le rispettive creazioni.
Due anni dopo, nel 2010, ha visto la luce WAE, da una costola della Williams Grand Prix Engineering. Il team intendeva diversificare le rispettive attività e la divisione WAE era incaricata a fornire tecnologia innovativa in diversi settori. Tuttavia, il rapido incremento della domanda e dell’attenzione hanno portato a un allargamento del raggio d’azione. Ben presto la compagnia si è imposta come leader nell’elettrificazione e nello stoccaggio di energia.
Nel corso del 2022 è stata, infine, acquistata da Fortescue Metals Group (FMG), impegnate nelle battaglie di sempre. La mission – si legge nel sito ufficiale – è di accelerare il passaggio a un futuro efficiente, elettrico e decarbonizzato per i clienti e il mondo. In quanto parte del gruppo Fortescue si stanno adoperando a guidare una transizione energetica globale, riunendo professionisti di altissimo calibro in un’unica squadra per promuovere il progresso e contrastare il cambiamento climatico.
Non solo elettrico
Al di là dell’elettrico, WAE Technologies tiene in alta considerazione pure le auto a idrogeno. Col pianale per le supercar i responsabili desiderano dimostrare il potenziale dei sistemi di propulsione alimentati a idrogeno, mediante la loro implementazione nelle vetture votate alle prestazioni. Realizzata da WAE nell’Oxfordshire, EVRh combina la vasta esperienza di WAE nell’ingegneria dei veicoli e dei gruppi propulsori insieme a un sistema di celle a combustibile all’avanguardia in un unico pacchetto innovativo. Così gli utenti finali hanno l’opportunità di guidare modelli dal grande spunto e capaci di raggiungere vette prestazionali da favola. Il lancio avviene a un anno di distanza dalla presentazione dell’omologo al 100 per cento elettrico, EVR.
Attraverso una reazione chimica tra idrogeno e ossigeno in una pila di celle a combustibile, gli operatori producono elettricità. In sinergia con partner selezionati per il sistema di celle a combustibile, WAE è riuscita a valorizzare la tecnologia di integrazione ed elettrificazione. Nel prodotto finale è possibile scorgere il potenziale dei sistemi prestazionali alimentati a idrogeno, sotto forma di ibrido parallelo del telaio mobile EVR.
Sia il serbatoio del carburante sia il sistema batteria, in struttura composita leggera, trovano posto al centro del veicolo, in maniera da ottimizzare il baricentro. Raffreddato a liquido, l’accumulatore FCEV è in grado di scaricare 430 kW di potenza. In combinazione con la cella a combustibile a idrogeno da 120 kW, l’EVRh permette uno sprint da 0 a 100 km/h in meno 2,5 secondi e un tempo sul giro stimato del Nurburgring sotto la soglia dei 7 minuti e 20 secondi.
Pur mantenendo le più recenti tecnologie prestazionali come l’aerodinamica attiva, la tecnica adottata ha il dono della modularità. Tra la parte centrale della piattaforma e il design del tetto aperto, i produttori hanno ampia libertà di scelta sulla tipologia di carrozzeria. Dai veicoli solo da pista, dove il rapporto peso/potenza viene massimizzato agli esemplari stradali, sia in stile Targa con tetto aperto che GT con tetto fisso, nulla è fuori portata.
Il propulsore ibrido a idrogeno consente ai Costruttori di approcciarsi al mercato con un ulteriore vantaggio. Delegando la progettazione e l’assemblaggio delegati a WAE, si riducono in misura significativa i tempi e i costi di sviluppo al lancio in commercio. Con modalità analoghe, hanno facoltà di incorporare nuovi elementi nel gruppo propulsore sia i produttori di apparecchiature originali (Original Equipment Manufacturer, OEM) sia i fornitori di Tipo 1 (FTS), i più vicini alle Case nell’ambito della supply chain. Questo perché il telaio mobile può essere sottoposto a continui miglioramenti, capitalizzando le tecnologie più recenti di WAE per motori e batterie.
Il direttore tecnico Paul McNamara ha sottolineato la propensione di WAE all’innovazione di tecnologie all’avanguardia e trasformative in una varietà di applicazioni e settori, cosa in cui ha sempre creduto, fin dalla sua nascita nel 2010. EVRh è un manifesto della capacità di WAE di sviluppare veicoli a zero emissioni di carbonio. Così è possibile immettere in commercio veicoli a celle a combustibile di idrogeno al passo coi tempi, in modo rapido ed economico, ha concluso.
Seppur WAE abbia cambiato proprietario, le credenziali rimangono le solite. Quelle di una squadra che fa delle prestazioni il suo credo. In linea con l’espansione pianificata, WAE è disposta a collaborare con parti terze per conseguire la massima soddisfazione del cliente.