Diesel Euro 5 libere in Italia: l’Unione Europea potrebbe non prenderla bene

Niente blocco anti diesel Euro 5 in Padania, ma l’UE punta forte su elettrico e decarbonizzazione.
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Un emendamento al decreto Infrastrutture è stato approvato dalle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera: c’è il rinvio del divieto di circolazione per i veicoli diesel Euro 5

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Quattro novità

1) La limitazione strutturale alla circolazione delle auto e dei veicoli commerciali diesel Euro 5 (categorie N1, N2 e N3) in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, originariamente prevista per il 1° ottobre 2025, è stata posticipata al 1° ottobre 2026. Saranno le Regioni a decidere.
2) Quando il divieto entrerà in vigore, riguarderà prioritariamente le aree urbane dei Comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti, un aumento significativo rispetto alla precedente soglia di 30.000 abitanti.
3) Dopo il 1° ottobre 2026, le Regioni avranno la possibilità di non includere la limitazione strutturale alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5 nei loro piani di qualità dell’aria. Ciò sarà possibile a condizione che adottino misure compensative in grado di raggiungere riduzioni equivalenti delle emissioni inquinanti, in linea con le normative europee.
4) Le Regioni mantengono la flessibilità di introdurre le limitazioni per i veicoli diesel Euro 5 anche prima del 1° ottobre 2026, se lo ritengono necessario. Possono farlo aggiornando i rispettivi piani di qualità dell’aria e le relative disposizioni attuative.

Che dice l’UE con le sue elettriche?

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Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture, ha espresso la sua soddisfazione: “Scelta di buonsenso”. Ma c’è un ma. Noi siamo dentro l’Unione Europea. Che punta all’auto elettrica col ban termico 2035. Riguarda le vendite, non la circolazione. Comunque, macchine a benzina e diesel vecchie che viaggiano sono molto mal viste da Bruxelles. Che se la nazione inquina troppo può appioppare multe. Come fa con le Case auto: 16 miliardi di ammende se targano troppi mezzi inquinanti.

Diesel Euro 5 libere in Italia: l’Unione Europea potrebbe non prenderla bene

Elettrico e diesel, l’anomalia Italia

Apparteniamo all’UE. O si segue quello che Bruxelles impone (non suggerisce) o rischiamo grosso: sono sanzioni salatissime. Come per i rifiuti, peraltro. Qui il pericolo è che il governo Meloni entri dritto in rotta di collisione frontale con l’Unione Europea. La decisione di dare massima libertà alle diesel Euro 5 riflette la volontà di mitigare l’impatto economico e sociale di un divieto immediato su un milione di persone. Che non hanno denaro per comprare macchine più pulite allo scarico.

L’Italia raggiunge gli stessi risultati di riduzione delle emissioni attraverso misure alternative, come quelle compensative previste per le Regioni? Se l’UE si convince, siamo a cavallo. E qualsiasi eventuale blocco viene rimandato per anni. Se no, qui scoppia un caso. Bruxelles contro Roma. Fra l’altro, alla vigilia di un eventuale voto di sfiducia di Meloni contro von der Leyen: il premier sarà chiamata a esprimersi.

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La libertà concessa alle diesel va molto oltre – sotto il profilo automotive, economico e politico – la Padania che non respira per lo smog: qui ci si avvicina ad ampie falcate allo scontro istituzionale. Va rammentato che nell’UE imperano lobby green potentissime, capaci di influenzare le decisioni coi loro studi

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