Auto con targa estera: 3 cose da sapere

Walter Gobbi
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Auto con targa estera: chi risiede in Italia (cittadino UE ed extra UE) ha un obbligo. Entro tre mesi dalla data di acquisizione della residenza stessa, deve immatricolare in Italia il veicolo di proprietà già immatricolato all’estero. Se il mezzo immatricolato all’estero è condotto nel territorio italiano da un soggetto avente residenza in Italia che non è intestatario del veicolo (cosiddetto “utilizzatore”), il documento di circolazione. Lo dice il Codice della Strada appena riformato.

Il mezzo estero deve essere accompagnato da un documento sottoscritto con data certa dall’intestatario. Dal quale risulti a che titolo il conducente utilizza il veicolo e la relativa durata. Il documento deve essere tenuto a bordo.

Auto con targa estera: cosa ricordare

Uno. Se la disponibilità del mezzo immatricolato all’estero, da parte di persona giuridica o fisica residente in Italia, supera i 30 giorni nell’anno solare, anche non continuativi, il titolo e la durata della disponibilità del mezzo devono essere registrati da parte dell’utilizzatore in un apposito Elenco presente nel sistema informativo del PRA (di seguito denominato REVE – Registro dei Veicoli Esteri).

Due. Obbligato a chiedere la registrazione e le successive variazioni di residenza o di sede è l’utilizzatore del veicolo; mentre il soggetto tenuto a chiedere la registrazione delle variazioni della disponibilità del mezzo, entro tre giorni, è il cedente ad altro utilizzatore.

Tre. I lavoratori subordinati o autonomi che esercitano attività lavorativa o professionale in uno Stato limitrofo o confinante con l’Italia e che circolano con veicoli di proprietà immatricolati in tali Paesi.

targa estera 2

Con queste esclusioni

Cittadini residenti nel Comune di Campione d’Italia;

personale civile e militare dipendente da pubbliche amministrazioni in servizio all’estero e loro familiari conviventi all’estero;

personale delle Forze Armate e di Polizia in servizio all’estero presso organismi internazionali o basi militari e loro familiari conviventi all’estero;

conducenti residenti in Italia da oltre 60 giorni che si trovano alla guida di veicoli immatricolati nella Repubblica di San Marino e nella disponibilità di imprese aventi sede nel territorio sanmarinese, con le quali sono legati da un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione continuativa.

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