Auto elettriche, arriva la coperta antincendio: il pericolo per i pompieri aumenta

Francesco Armenio
La nuova coperta antincendio per le auto elettriche potrebbe di certo aiutare i vigili del fuoco, ma da sola non basta.
Auto elettrica coperta antincendio

Un recente episodio in Corea del Sud ha sollevato non poche polemiche: l’incendio di una Mercedes EQE elettrica in un parcheggio residenziale. L’incidente ha richiesto ben 8 ore per essere domato, con conseguenze devastanti: 70 veicoli nelle vicinanze sono stati distrutti dalle fiamme, circa 20 persone, tra cui 7 bambini, sono rimaste ferite, e l’intera struttura ha subito un blackout, causando lo sfollamento di circa 400 famiglie. La difficoltà nel gestire gli incendi di veicoli elettrici è evidente, e questo ha spinto i vigili del fuoco di Tallahassee a sviluppare un metodo alternativo. La loro tecnica, a quanto pare, richiede un minor utilizzo di acqua, spesso inefficace nel contrastare le fiamme di un’auto elettrica in simili circostanze.

Auto elettriche, i vigili del fuoco testano nuovi metodi per spegnere gli incendi

Auto elettrica coperta antincendio

Fronteggiare un incendio di un’auto elettrica può risultare molto complicato, principalmente a causa delle batterie agli ioni di litio. Queste possono generare temperature estremamente elevate e fiamme difficili da controllare con i metodi tradizionali. In risposta a questa problematica, i vigili del fuoco hanno sperimentato una soluzione innovativa: una coperta gigante progettata appositamente per gestire questi tipi di incendi.

Un recente intervento su una Nissan Leaf elettrica in fiamme presso una stazione di ricarica ha fatto emergere una problematica piuttosto seria. Sebbene il suo utilizzo si sia dimostrato rapido ed efficace nel contenere l’incendio, il dispiegamento di questo strumento espone i vigili del fuoco ad alti rischi, siccome bisogna avvicinarsi troppo al veicolo in fiamme.

Le coperte antincendio in silice e grafite privano il fuoco dell’ossigeno, ma potrebbero non bastare per gli incendi di auto elettriche. Potrebbero guadagnare tempo prezioso, ma andrebbero combinate con sistemi di nebulizzazione d’acqua o aerosol specifici per inibire le reazioni chimiche dell’incendio. Un approccio combinato potrebbe essere più efficace per queste situazioni complesse, senza mettere a rischio la vita dei soccorritori.

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