Auto elettriche cinesi paralizzano i porti europei: offerta superiore alla domanda

Ippolito Visconti Autore News Auto
È caos auto elettriche cinesi nel Vecchio Continente. Ora paralizzano i porti europei, denuncia il Financial Times, che stanno diventando giganteschi parcheggi
Auto elettriche cinesi

È caos auto elettriche cinesi nel Vecchio Continente. Ora paralizzano i porti europei, denuncia il Financial Times, che stanno diventando giganteschi parcheggi dove far dormire queste macchine. Comprate da nessuno. Momento difficile specie per il porto di Anversa-Bruges, snodo chiave a livello globale.

Auto elettriche cinesi in sosta vicino al mare: perché?

I problemi che scatenano questo fenomeno insidioso sono numerosi. Uno: i governi non mettono più nel piatto i soldi per far comprare le elettriche, cinesi e no. Zero incentivi. E senza bonus, nessuno se li fila quei veicoli così costosi. Due: la rete distributiva di importatori o di national sales company è carente. La Cina è potentissima come industrie, esporta a più non posso. Ma i venditori locali non sono pronti, non c’è capillarità a sufficienza. Tre: fra poco l’Unione europea vuole imporre i dazi di importazione sulle auto elettriche cinesi.

Per proteggere le auto elettriche fatte in Europa. Allora, i giganti automotive orientali desiderano esportare il più possibile adesso, per non pagare le possibili future tasse. Quattro: la rete di ricarica pubblica non è adeguata, e il costo del pieno di elettroni sale. Cinque: le deviazioni delle rotte causate dagli attacchi terroristici degli Houthi nel Mar Rosso. 

BYD

Titola la testata britannica: “European ports turned into ‘car parks’ as vehicle imports pile up”. ossia “I porti europei si sono trasformati in parcheggi di auto”. Mancano perfino le bisarche per movimentare le vetture. Insomma, l’offerta gigantesca è superiore alla minima domanda degli europei. Che spesso devono anche fare i conti con la crisi e con la svalutazione: meglio una sana termica a benzina o diesel che una complicata auto elettrica. C’è quindi lo stoccaggio nel terminal automobilistico del porto. Esiste chi ha lasciato i veicoli nei terminal per oltre 18 mesi. 

Germania locomotiva delle elettriche? No

Per giunta, viene a mancare lei, la Germania, la locomotiva delle auto elettriche cinesi. Qui, i tedeschi (senza ecobonus statali sostanziosi) virano sul benzina e sul diesel, o sull’ibrido classico.

Byd, Chery, Great Wall e Saic sono giganti in piena espansione, che giustamente intendono aggredire il mercato europeo. Sovente iniziando dal Nord, dove ci sono Paesi più ricettivi verso le elettriche, come la Norvegia. Ma adesso le cose si complicano.

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