Auto ibride, come scegliere quella giusta: le differenze da sapere

M Magarini
Ricarica plug-in Hybrid

Grandi senza mai apparire ingombranti, i crossover ibridi godono di ampi consensi da parte della clientela. Che ne riconosce il compromesso ideale per destreggiarsi sia tra le strade urbane sia su quelle extraurbane (anche se un po’ meno), con la massima disinvoltura.

Alle performance, Nuovo Lexus UX Hybrid combina uno stile inconfondibile. La cura per il dettaglio è ai massimi livelli, date le competenze accumulate dagli esperti artigiani Takumi. L’eleganza delle linee si combina all’innovazione, volta a favorire la migliore esperienza a bordo. Che viene enfatizzata dal sistema Premium Hybrid.

Chi inizia a interessarsi solo ora delle auto ibride rischia di andare in confusione, a causa delle numerose tipologie in commercio. Ognuna di esse presenta delle specifiche peculiarità, più o meno in linea con i gusti, le esigenze e le disponibilità di spesa del singolo acquirente. Durante la presente guida andremo a trattarle in maniera approfondita, affinché l’automobilista venga facilitato nell’assumere una scelta consapevole.

Auto ibride: cosa sono e i vantaggi

Lexus UX 300e

Prima di entrare nel merito, è opportuno di chiedersi cosa sono le auto ibride. Il significato è racchiuso nel nome stesso:oltre all’unità termica integrano un motore e una batteria elettrica. Ciò consente di recuperare l’energia cinetica in frenata o decelerazione, che andranno poi a supportare o a sostituire in toto il propulsore a combustione interna. Nel primo semestre 2023 le auto ibride hanno totalizzato in Italia 300.546 immatricolazioni (più 31,2 per cento) e una quota di mercato del 35,3 per cento (33,1 per cento nel 2022). Dei numeri che ne certificano il loro forte appeal commerciale. Ormai costituiscono l’opzione numero uno lungo la penisola, grazie alla capacità di combinare ecosostenibilità, efficienza e prezzi competitivi.

I principali vantaggi vengono registrati soprattutto in città, dove il traffico impedisce spesso una marcia fluida. Ovviamente, i conducenti delle auto ibride ottengono minori consumi e un risparmio maggiore, vista la natura sopra descritta. Inoltre, l’inquinamento si riduce in misura ragguardevole, con minori emissioni di anidride carbonica. Per assumere una scelta responsabile nei confronti dell’ambiente, troppo spesso maltrattato in passato, sono un’ottima soluzione.

Non meno interessanti i benefici fiscali. Il Governo e gli enti locali prevedono una serie di incentivi, compreso il bollo (la durata dipende dalla Regione). Che, una volta applicato, pesa soltanto sui cavalli della componente endotermica, evitando considerare, dunque, la parte elettrica. A ciò si aggiunge il trattamento favorevole che diverse compagnie di assicurazione riservano al cliente. Muoversi negli affollati centri abitati è agevolato pure dall’accesso alle ZTL (Zone a Traffico Limitato) in alcune città e alla facoltà di parcheggiare gratis in spazi appositi.

Rispetto alle Full Electric hanno, invece, i seguenti pro:

  • prezzi d’acquisto più accessibili;
  • possibilità di ricarica presso le normali stazioni di servizio;
  • maggiore autonomia;
  • opportunità di circolare anche con la batteria scarica, mediante il propulsore a benzina o diesel.

Fatte le necessarie considerazioni, esaminiamo allora le tre grandi sotto-categorie in cui si possono suddividere le auto ibride, ovvero:

  • mild-hybrid;
  • full-hybrid;
  • plug-in hybrid.

Mild-hybrid

È il sistema più semplice in assoluto. Per muovere il veicolo è sempre richiesto il motore a combustione interna, mentre l’unità elettrica ricopre una funzione ausiliare. Quest’ultima, attivato da un’apposita cinghia, è un motogeneratore che agisce da alternatore/starter, supportando il propulsore termico nelle fasi di accelerazione. Nello specifico, torna prezioso in quei momenti dove l’unità a benzina o diesel ha bisogno di aiuto per sopportare lo sforzo, riducendo i consumi e le emissioni, ad esempio:

  • all’accensione;
  • alla partenza;
  • nelle sessioni di manovra;
  • durante i sorpassi.

Il pacco batterie, da 12, 24 o 48 Volt, ha di solito potenze inferiori a 1 kWh e pesa intorno ai 10-15 kg, complici le dimensioni compatte, a tutto vantaggio dell’abitabilità e della capienza del vano di carico. La ricarica avviene esclusivamente a velocità costante o in caso di frenata (ad esempio, con il semaforo rosso). Non è, dunque, possibile eseguire la ricarica presso le colonnine o collegando la vettura a nessun tipo di prese di corrente domestiche. 

Secondo diversi studi, i consumi si riducono del 10-15 per cento rispetto a una vettura con il solo motore endotermico. Per quanto riguarda il feeling di guida, non si registrano variazioni degne di nota, tolta l’eventuale maggiore prontezza ai giri bassi. Le mild hybrid si prestano alle esigenze più comuni di utilizzo dell’auto. Un’auto Mild è per esempio la Lancia Y.

Full-hybrid

Le full-hybrid (HEV) fanno affidamento sul lavoro in sinergia del motore endotermico e quello elettrico, dal quale deriva un’efficienza superiore. Costituiscono il primo step per la trazione degli assi.

Sull’autonomia e le prestazioni delle auto ibride HEV incide la potenza della batteria, che recupera energia in rilascio. A velocità ridotte, il powertrain permette di macinare una manciata di chilometri esclusivamente in elettrico. Siccome la percorrenza media giornaliera degli italiani per lavoro si attesta sui 30 km, ne deriva che è possibile guidare in modalità full electric, soprattutto in città.

Rapportate alle mild-hybrid, le full-hybrid pesano di più e hanno un ingombro maggiore, a fronte, tuttavia, di una capacità superiore, di circa 1,2 kWh. Il processo di ricarica avviene, pertanto, in un arco di tempo inferiore e i consumi di diminuiscono di circa il 30 per cento rispetto a un veicolo avente la stessa potenza sprovvisto di tale tecnologia.
All’incrementare della velocità, il cambio e-CVT mantiene il numero di giri costante, comportandosi in modo analogo alla trasmissione a variazione continua. Le HEV convengono perlopiù in città, data la minore velocità di crociera, nonché le continue accelerazioni frenate e accelerazioni determinate dal traffico.

Auto ibride plug-in

Suzuki Swace Hybrid 2023
Suzuki Swace Hybrid 2023

Dette altresì “alla spina” per vie delle loro peculiarità, le plug-in hybrid rappresentano l’anticamera delle full electric. A differenza delle full-hybrid danno modo di percorrere diverse decine di chilometri solo in modalità elettrica, tuttavia hanno anche loro degli svantaggi.
Difatti, pesano molto di più rispetto alle vetture con motori endotermici con identica potenza. Dunque, qualora la batteria, da circa 30 kWh, si scarichi completamente i consumi saranno superiori. Ecco perché è bene eseguire regolarmente la ricarica alle colonnine o presso la propria abitazione.

All’accensione entra in funzione esclusivamente il motore elettrico, capace di far raggiungere alle auto ibride così realizzate in alcuni casi anche i 120 km/h.

Il termico può entrare in moto per ottenere le massime prestazioni, quindi con la potenza combinata elettrico / endotermico. Le plug-in hybrid si prestano principalmente alle esigenze di chi quotidianamente percorre delle percorrenze giornaliere medie e ha a disposizione punti di ricarica elettrica all’arrivo a destinazione o in zona di rimessa notturna del veicolo.  

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