Autostrade per l’Italia a tutto elettrico: progetto ambizioso

L’idea è ottima, poi si vedrà la realizzazione: Autostrade per l’Italia ha pubblicato le nuove procedure di gara per l’installazione di ulteriori stazioni di ricarica in 60 aree di servizio.
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L’idea è ottima, poi si vedrà la realizzazione: Autostrade per l’Italia ha pubblicato le nuove procedure di gara per l’installazione di ulteriori stazioni di ricarica in 60 aree di servizio. La chiave per lo sviluppo dell’auto elettrica da noi.

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I bandi di gara sono in linea con le indicazioni e il nulla osta del ministero delle Infrastrutture, con le misure stabilite dall’Autorità di regolazione dei trasporti. Prevedono l’installazione di colonnine esclusivamente ad alta potenza di ricarica (HPC) da almeno 300 kW complessivi (ovvero 150 kW per punto di ricarica) e saranno suddivise in 10 lotti e organizzate in due tranche. 

Due fasi 

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1) La qualifica degli operatori per manifestare il proprio interesse entro il 20 settembre 2024.

2) Le offerte entro l’inizio del 2025 per poi essere valutate, con l’obiettivo di rendere operative le stazioni entro la fine dello stesso anno. 

A un singolo operatore economico 3 lotti massimo per ciascuna delle due tranche, così da assicurare la pluralità dell’offerta agli utenti autostradali. Le Aree di servizio sono equamente distribuite in tutto il territorio attraversato dalla rete Aspi: 28 nel Centro-Sud e 32 nel Centro-Nord. E 30 delle 60 nuove stazioni di ricarica che saranno installate nelle due principali direttrici Nord-Sud: A1 Milano-Napoli e A14 Bologna-Taranto.

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Il Gruppo Aspi conta già 100 aree di servizio attive sulla rete a cui se ne aggiungeranno presto ulteriori 8 aggiudicate attraverso il bando aggiudicato nel mese di maggio.

Quale risultato finale? Dipende da vari fattori: quanti operatori partecipano, i requisiti, il mantenimento delle loro promesse.

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Qual è la situazione

Ci sono 54.164 punti in tutta Italia. E 251.023 elettriche circolanti. I punti di ricarica lungo le autostrade si attestano al 30 giugno a 963 unità (dalle 657 del giugno 2023 e le 235 del giugno 2022), di cui l’85% è di tipo veloce in corrente continua e il 62% supera i 150 kW di potenza. Il 41% delle aree di servizio autostradali è dotato già di infrastrutture per la ricarica. Aspi la più attiva. Basta per il boom elettrico? No. Siamo molto indietro.

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Parla Motus-E

Gli obiettivi del Pnrr sono: l’installazione di oltre 41.000 punti di ricarica ad alta e altissima potenza da parte degli operatori della ricarica; la loro connessione da parte dei distributori locali e l’attivazione entro fine 2025. Attualmente, il 17,9% dei punti installati è in attesa di collegamento e attivazione. Questo evidenzia l’importanza di velocizzare le procedure autorizzative e di un maggiore coinvolgimento di tutti i soggetti chiamati in causa. “Siamo di fronte a una sfida entusiasmante ma estremamente complessa, che richiederà il massimo coordinamento tra tutti i player pubblici e privati protagonisti di questa grande operazione strategica”, sottolinea Pressi, leader Motus-E: “Dobbiamo realizzare in tempi strettissimi un’infrastruttura senza precedenti, che può fare dell’Italia un punto di riferimento a livello europeo. Gli operatori della ricarica sono pronti e determinati a fare la propria parte, nella convinzione che l’ottimo lavoro svolto per creare la Piattaforma Unica Nazionale (PUN) possa dare vita in prospettiva anche a un efficace strumento per la pianificazione della rete, come avviene in altri Paesi Ue”.

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