Il progresso tecnologico nel settore della mobilità elettrica continua a superare ogni aspettativa, in particolare nell’ambito della propulsione e, soprattutto, delle batterie. Le innovazioni più recenti non solo hanno aumentato l’autonomia dei veicoli a zero emissioni, ma stanno anche colmando il divario nei tempi di rifornimento rispetto ai motori termici. L’ultima mossa di BYD, colosso cinese del settore delle elettriche, segna un passo epocale.
L’azienda cinese ha appena presentato la Super e-Platform di nuova generazione, affiancata alla versione aggiornata della batteria Blade LFP “flash-charge”, in grado, secondo l’azienda, di ricaricarsi completamente in appena sei minuti. Un tempo simile a quello impiegato per un pieno di carburante.

Questa architettura supporta un’impressionante potenza di ricarica fino a 1000 kW, una cifra sorprendente se si pensa che fino a pochi anni fa il riferimento standard per la ricarica rapida era di soli 50 kW. La caratteristica distintiva della batteria Blade di BYD è la sua struttura: invece dei tradizionali moduli composti da celle cilindriche o prismatiche, BYD utilizza celle allungate da quasi un metro. Sebbene il design sia innovativo, la chimica LFP (litio-ferro-fosfato) è già nota per la sua economicità, assenza di metalli critici come nichel e cobalto, e per l’elevata sicurezza termica.
La Blade ha superato il temuto test di perforazione con chiodi senza incendi o emissioni di fumo, a differenza delle celle NMC che reagiscono con violenza in condizioni simili.

La vera novità, tuttavia, è la capacità di raggiungere una velocità di ricarica di 10C, ovvero dieci volte la capacità della batteria per ora. Per semplificare, una batteria che si carica al 100% in 60 minuti opera a 1C, mentre a 10C il tempo si riduce a sei minuti netti. Questo risultato è reso possibile da una riduzione del 50% della resistenza interna e dalla creazione di canali ionici ultraveloce, sebbene BYD non abbia svelato nel dettaglio la tecnologia impiegata. In generale, questi canali riguardano l’elettrolita, che permette agli ioni di litio di muoversi tra catodo e anodo senza causare cortocircuiti.
In Cina, sono già in fase di implementazione 4.000 stazioni di ricarica da 1 MW, progettate per supportare questo tipo di batterie superveloci. Con una architettura a 1000 volt, la piattaforma BYD integra quindi non solo la batteria, ma anche propulsore, impianto elettrico e climatizzazione, gettando le basi per una nuova generazione di veicoli elettrici ultra-performanti.