Carburante dai rifiuti plastici? La verità sulla fantomatica rivoluzione della pirolisi

Il principio alla base consiste nel riscaldare la plastica fino a raggiungere temperature sufficienti per decomporsi in gas, oli e carbonio.
Julian Brown, dalla plastica al carburante Julian Brown, dalla plastica al carburante

Negli ultimi giorni ha preso piede sui social un post virale che attribuisce a Julian Brown, un saldatore della Georgia, negli States, l’invenzione di una tecnologia rivoluzionaria per trasformare i rifiuti di plastica in carburante.

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Il messaggio, pubblicato due settimane fa sull’account BGatesIsaPsycho su X, affermava che Brown avesse sviluppato un sistema unico nel suo genere per convertire la plastica di scarto in carburante e che fosse sparito nel nulla da due settimane. Ma quanto c’è di vero in questa storia?

Julian Brown, dalla plastica al carburante
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In realtà, Julian Brown non ha inventato il processo di pirolisi, né è il primo ad aver pensato di usare microonde e pannelli solari per alimentare un sistema di conversione della plastica. Il suo contributo, per quanto degno di nota, si inserisce in un campo di ricerca attivo da decenni a livello internazionale.

Brown (che in questi giorni è stato dichiarato dalla madre “sano e salvo”, calmando ogni teoria del complotto) è il fondatore di Naturejab, un’azienda lanciata nel 2023 che sviluppa reattori di pirolisi compatti alimentati a energia solare. Il principio alla base del sistema consiste nel riscaldare la plastica tramite emettitori a microonde fino a raggiungere temperature sufficienti per decomporsi in gas, oli e carbonio solido.

Questo processo, noto appunto come pirolisi, è ben documentato nella letteratura scientifica e oggetto di numerosi studi e brevetti precedenti. Ad esempio, già nel 2005, nelle Filippine risultano avviati progetti pilota per il recupero energetico da plastica tramite pirolisi. Nel 2013, la malese Syngas Sdn Bhd ha presentato una domanda di brevetto per un sistema analogo, poi pubblicato nel 2021. Inoltre, la rivista Energy Conversion and Management ha pubblicato nel 2016 una revisione completa sugli approcci tecnologici alla pirolisi dei rifiuti plastici.

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Julian Brown ha comunque ricevuto una borsa per l’innovazione grazie alla sua proposta di ottimizzare il processo in formato modulare e sostenibile, rendendolo più accessibile a piccole comunità o aree prive di infrastrutture avanzate.

Julian Brown, dalla plastica al carburante

Dobbiamo qui sottolineare, quindi, che Brown non ha inventato la pirolisi, ma ha contribuito a democratizzarne l’utilizzo, rendendo possibile un’applicazione più agile ed ecologica. Un’idea promettente, ma ben lontana dall’essere una scoperta rivoluzionaria, segreta o potenzialmente al centro dell’interesse di misteriosi “sicari industriali”.

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