Chi ha commesso piccoli reati potrà fare l’assistente pedonale

Ippolito Visconti Autore News Auto
Iniziativa lodevole del Comune di Milano: chi ha commesso piccoli reati potrà fare l’assistente pedonale.
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Iniziativa lodevole del Comune di Milano: chi ha commesso piccoli reati potrà fare l’assistente pedonale. Infatti domani presso la Scuola del Corpo di Polizia Locale di Milano in via Boeri 7, si tiene il primo corso di formazione per l’istituzione dell’assistente pedonale. È il progetto “Ruote ferme, pedoni salvi”, ideato dalla AFVS, Associazione Familiari e Vittime della Strada Ets. Da formare sono imputati, indagati o condannati ai lavori di pubblica utilità ai fini della messa alla prova o quale pena sostitutiva. Nelle prossime settimane, dopo la formazione da parte degli agenti di Polizia locale, circa 30 assistenti pedonali presidieranno gli attraversamenti stradali a rischio, agevolando il transito dei pedoni. Li riconosci facilmente: hanno la pettorina ad alta visibilità, la paletta e il led luminoso. 

Assistente pedonale: perché?

Uno: assicurare una maggiore tutela per gli utenti deboli della strada. Due: rieducare gli utenti sottoposti a misura alternativa che hanno commesso un reato in violazione al Codice della strada. Non si parla di divieto di sosta: un illecito amministrativo. Ci si riferisce a cose pesanti: per esempio, può essere la guida sotto l’effetto di stupefacenti accertata con esami del sangue. Il Comune tuttavia non fa esempi. L’attività dovrebbe consentire a quelle persone, auspica il Comune, di interiorizzare la gravità del reato commesso. E di rafforzare sentimenti di legalità, affermando la cultura del bene pubblico. Tutto finanziato dal Fondo Vittime della Strada, col patrocinio del Ministero dell’Interno, del Ministero della Giustizia e dell’ANCI Comuni d’Italia.

Soddisfatto Giacinto Picozza, Presidente dell’AFVS, perché gli assistenti pedonali potranno contribuire attivamente a rafforzare il tessuto sociale. E a promuovere una cultura del rispetto reciproco: progetti di grande impatto sociale con una collaborazione sinergica col Comune.

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Per legge si può?

È tutto scritto sensi nell’articolo 20 bis del Codice penale introdotto dalla Riforma Cartabia sulle pene sostitutive delle pene detentive brevi. Nel caso di Milano per reati prevalentemente inerenti alla circolazione stradale. Il lavoro di pubblica utilità sostitutivo può essere  applicato dal giudice in caso di condanna alla  reclusione o all’arresto non superiori a tre anni. La pena pecuniaria sostitutiva può essere applicata dal giudice in caso di condanna alla reclusione o all’arresto non superiori a un anno.

Cosa succede in Italia

Ormai da qualche anno che è approdato nel sistema di giustizia penale ordinario per i maggiorenni l’istituto della sospensione del processo per la messa alla prova dell’imputato del reato, che prima era in uso solo per il processo minorile. Trovare un ente che faccia questa messa alla prova con lavori di pubblica utilità è difficilissimo. Milano capofila positiva. La Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale la disposizione che onerava l’imputato della ricerca dell’ente dove fare il servizio pubblico. L’Uepe (ufficio esecuzioni penali esterne) cerca dove andare a fare il percorso.

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