Chilometri scalati: la top 10 delle vetture più colpite

M Magarini
Chilometri scalati

Fortunatamente, la pratica dei chilometri scalati alle auto è diventata via via meno frequente per due ragioni. La prima ha natura tecnica: anziché meccanica, l’operazione richiede oggi un accesso diretto alla centralina. A onor del vero, se nel caso di un privato la manovra risulta alquanto complessa, un’officina specializzata non avrà particolari problemi. Poi esiste una questione burocratica. Difatti, da qualche tempo durante la revisione di una vettura i chilometri vengono registrati all’interno di un sistema telematico, consultabile liberamente da chiunque fosse interessato. La medesima pratica viene messa in atto dai centri specializzati ad ogni intervento, sia ordinario sia straordinario. Eppure, sono parecchi i veicoli con un chilometraggio “taroccato”. Lo attesta un report di carVertical, secondo cui oltre il 16 per cento degli esemplari presenta chilometri inferiori rispetto a quanto effettivamente macinato.

Chilometri scalati: i modelli più vessati

Tachimetro

Stando all’indagine, i modelli più vessati da tale pratica sono le tedesche di fascia premium. In cima alla graduatoria figura una proposta della Casa dell’Elica, per la precisione la BMW M5. Sul gradino intermedio del podio sale la BMW Serie 7, mentre chiude la Subaru Outback. Se proseguiamo nella classifica, ecco spuntare l’ennesima BMW, caso la Serie 6, quarta. Dopodiché largo all’Audi A8 e alla Volkswagen Phaeton: ciascuna di esse, dalla prima alla sesta posizione, hanno chilometri scalati in oltre il 30 per cento dei casi presi in esame.

La top 10 prosegue con BMW X5 (26,7%); BMW Serie 5 (26,0%); Ford Mustang (25,9%) e Audi A7 (25,8%). In definitiva, otto modelli su dieci sono tedeshi di fascia alta e ben cinque sono del Costruttore bavarese. Un chiaro segnale dell’interesse globale verso tali soluzioni, forti, prestanti e lussuose, nonché normalmente forgiate da propulsori longevi nel tempo. Terreno fertile per chi è disposto ad attuare sotterfugi, pur di strappare un prezzo all’ignaro compratore privato, il quale, in buona fede, crederà al valore riportato sul tachimetro.

Accorgimenti per stare alla larga dalle fregature

Tachimetro

Messo in chiaro che è un modus operandi disdicevole, quali accortezze sarebbe bene adottare per rendersi conto se la controparte sia in buona fede? Specialmente se non la conosciamo è naturale avere diverse esitazioni. I fattori da analizzare sono, in primis, lo sconto fuori dall’ordinario applicato rispetto ad un altro in pari condizioni.

Pertanto, si consiglia di documentarsi a fondo sui trascorsi del mezzo per cui si prova un concreto interesse. Con una spesa di pochi euro, online, avrete un prospetto dettagliato dello storico completo dei passaggi di proprietà e del chilometraggio garantito. Anche se non scongiurerà al 100 per cento spiacevoli sorprese, quelle appena indicate costituiscono un ottimo punto di partenza.

 

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