Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), l’elettrificazione dei trasporti rappresenta una delle leve più efficaci per tagliare drasticamente le emissioni legate al settore energetico. In questo contesto, le fonti rinnovabili possono finalmente rimpiazzare i tradizionali combustibili fossili, spianando la strada a una mobilità più pulita. Ma con la crescita vertiginosa delle vendite di veicoli elettrici (EV) e con le politiche sempre più restrittive verso auto a benzina e diesel, la domanda di batterie agli ioni di litio è schizzata alle stelle.
Questo scenario ha messo sotto pressione l’intera filiera globale del litio, sollevando interrogativi cruciali: quanta materia prima servirà davvero? E riusciremo a estrarla, lavorarla e riciclarla abbastanza rapidamente?

Il litio è il cuore pulsante delle batterie per auto elettriche. Secondo l’IEA, nel solo 2024 la richiesta globale di batterie ha superato i 950 GWh, con oltre il 90% del litio estratto destinato esclusivamente a questo settore. Una batteria media per un’auto elettrica richiede circa 8 kg di litio, un dato che fa riflettere sull’impatto cumulativo.
Secondo il World Economic Forum, entro il 2030 la domanda globale di litio (in carbonato equivalente) potrebbe superare i 3 milioni di tonnellate, più del triplo rispetto alle 650.000 tonnellate registrate nel 2022. Le previsioni sono guidate dalla transizione verso l’elettrico in regioni chiave: Cina, Europa e Stati Uniti avranno bisogno rispettivamente di 1,18 milioni, 718.000 e 628.000 tonnellate all’anno. Tuttavia, la produzione non riesce a tenere il passo.

Servono oltre 16 anni per rendere operativa una nuova miniera, e molte risorse si trovano in zone già soggette a stress idrico e criticità ambientali. L’Australia domina la produzione attuale, ma il cosiddetto “Triangolo del Litio” (Cile, Bolivia, Argentina) concentra le maggiori riserve, spesso in aree desertiche. La carenza potrebbe manifestarsi già dalla fine del 2025, secondo le stime dell’IEA. E anche in scenari di abbondanza apparente, eventi climatici estremi, crisi geopolitiche o guasti tecnici possono innescare shock di approvvigionamento.
Qualche soluzione possibile? L’estrazione diretta del litio (DLE) promette più efficienza e meno impatto, ma non è ancora matura. Il riciclo delle batterie, invece, potrà offrire un contributo decisivo solo dopo il 2030, quando le prime generazioni di auto elettriche raggiungeranno la fine del loro ciclo vita. Alcune tecnologie alternative, come le batterie agli ioni di sodio, eliminano del tutto il litio, ma non offrono ancora prestazioni comparabili.
A fronte di riserve mondiali stimate in 22 milioni di tonnellate, secondo l’US Geological Survey, la teoria dice che possiamo produrre 2 miliardi di veicoli elettrici, il numero necessario per raggiungere l’obiettivo globale delle emissioni nette zero entro il 2050. La realtà, però, è più complessa: vincoli economici, politici e ambientali rendono inaccessibile gran parte di questo potenziale.