Decreto alcolock auto con un dubbio pesante

Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha firmato il decreto che dà l’avvio all’uso degli alcolock.
Decreto alcolock auto con un dubbio pesante Decreto alcolock auto con un dubbio pesante

Dopo un’attesa infinita (il Codice della Strada è del 14 dicembre 2024), il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha firmato il decreto che dà l’avvio all’uso degli Alcolock: definisce caratteristiche e modalità di installazione dell’alcolock. Impedirà l’avviamento del motore del veicolo se un guidatore già condannato per guida in stato di ebbrezza, ossia con tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l, risulterà avere un livello di alcol superiore a 0 g/l. Uno strumento anti recidivi: puoi guidare solo se sulla macchina sarà installato lo strumento e se il test dell’alito sarà superato. Problema: il parco auto italiano è molto anziano, con quasi il 22% delle auto circolanti che ha un’età superiore ai 19 anni. C’è quindi il rischio concreto che su molte vetture sia tecnicamente impossibile installare l’alcolock.

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Decreto alcolock auto con un dubbio pesante

Decreto alcolock: com’è fatto lo strumento

Ogni alcolock deve: rispondere alla norma europea EN 50436 sugli etilometri, essere omologato ai sensi del regolamento UNECE 10. E riportare: marchio del fabbricante, tipo, numero di serie, versione del software, validità della taratura, marcatura dell’omologazione e marchio CE. Ogni produttore deve allegare a ciascun dispositivo le istruzioni di installazione e di uso e manutenzione. C’è l’elenco dei modelli di veicoli sui quali potrà essere installato. Sia questo sia l’elenco degli installatori autorizzati dovranno essere comunicati alla Motorizzazione Civile. Tutto indicato nel Portale dell’automobilista, sito del ministero. Il certificato di taratura, con la durata della validità, dovrà essere allegato al dispositivo e tenuto a bordo del veicolo. Sull’auto si può installare un determinato alcolock solo se dotata di specifica interfaccia. L’obbligo di predisposizione è obbligatorio per le auto di nuova omologazione da luglio 2022. Il parco auto italiano vecchissimo: come lo metti su una macchina vetusta? Il guaio è specie al Sud.

L’officina installa l’alcolock

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L’officina autorizzata dal produttore dovrà installare il dispositivo e applicare un sigillo autodistruttivo che ne impedisca l’alterazione. Servono la dichiarazione di avvenuta e corretta installazione e il certificato di taratura con un intervallo di taratura valido. Questi due documenti dovranno essere tenuti a bordo: se Polizia o Carabinieri fermano la vettura, va esibito tutto.

Altre due perplessità sull’alcolock

Sentiamo Federcarrozzieri: “Non tutte le carrozzerie, seppur in possesso dei requisiti di legge, avranno il diritto di montare gli alcolock sulle vetture, ma solo quelle indicate dal produttore dell’apparecchio. È un limite che vìola le norme sulla concorrenza riducendo il numero di operatori abilitati. C’è un’alterazione del mercato con conseguente aumento dei costi a carico degli automobilisti. La spesa stimata per l’installazione dell’alcolock sulle auto è di 2.000 euro. Più i costi di taratura periodica prevista dal decreto, più le spese di manutenzione, più l’esborso per i boccagli monouso. Minore la concorrenza fra carrozzieri, superiori le possibilità che i prezzi schizzino alle stelle”.

Come si arriva all’alcolock

Sulla patente (rilasciata in Italia) del conducente a carico del quale siano accertate le violazioni che costituiscono reato (tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 g/l e superiore a 1,5 g/l) vengono apposti i codici unionali: – 68 “LIMITAZIONE DELL’USO – Niente alcool” – 69 “LIMITAZIONE DELL’USO – Limitata alla guida di veicoli dotati di un dispositivo alcolock”. Tale per cui il guidatore che circola in Italia, prima di accendere il veicolo (classificazione internazionale M e N: autovettura, autobus, autocarro), deve soffiare nell’apparecchio. Se viene rilevato un tasso alcolemico nel fiato, il veicolo non si avvia. I codici sono apposti dal prefetto, il quale – preso atto delle condanne – dispone la revisione della patente di guida e il conseguente duplicato della patente, al fine dell’apposizione dei codici 68 e 69. L’indicazione di questi codici resta sulla patente per:
2 anni per il caso della contravvenzione più lieve (0,8 – 1,5 grammi per litro);
3 anni per il caso della contravvenzione più grave (sopra i 1,5 grammi per litro);
un tempo maggiore se lo decide la commissione medica competente per i rinnovi della patente.

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Nell’ipotesi in cui il condannato sia titolare di patente di guida rilasciata da uno Stato dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo, ma abbia comunque acquisito la residenza in Italia, si applicano, in ogni caso, le disposizioni dell’articolo 136-bis, comma 4, ultimo periodo, che impone al titolare della patente medesima di procedere al riconoscimento o alla conversione della patente posseduta, prima di sottoporsi alla procedura di revisione.

Supermulte da alcolock

Il conducente che circola su strada in condizioni diverse da quelle indicate dai medesimi codici unionali (tasso alcolemico tra 0,1 e 0,5 g/l), è soggetto alle sanzioni stabilite dall’art. 125 commi 3 e 5 (multa di 158 euro e sospensione della patente da uno a sei mesi). Le stesse sanzioni, in misura doppia, si applicano quando lo stesso titolare circola (con tasso alcolemico tra 0,1 e 0,5 g/l) alla guida di un veicolo a motore sprovvisto del dispositivo alcolock, ovvero con dispositivo alterato, manomesso, non funzionante o dal quale siano stati rimossi i prescritti sigilli apposti al momento dell’installazione. Le sanzioni di cui all’art. 186, comma 2, lettera A (oltre 0,5 e fino a 0,8 g/l), B (oltre 0,8 e fino a 1,5 g/l) e C (superiore a 1,5 g/l), sono tutte aumentate di un terzo se la violazione è commessa da chi ha già l’indicazione dei citati codici sulla patente o raddoppiate se il conducente manomette o rimuove l’alcolock o i relativi sigilli.

Le tre fasce di multe restano

Per i neopatentati (meno di 3 anni di patente), limite zero per la tolleranza zero: non possono bere nulla prima di guida. Per gli esperti, 3 fasce.

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1) Multa euro 543 a euro 2.170, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro (g/l). All’accertamento della violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da tre a sei mesi;
2) ammenda da euro 800 a euro 3.200 e l’arresto fino a sei mesi, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sei mesi ad un anno;
3) Sanzione da euro 1.500 a euro 6.000, l’arresto da sei mesi ad un anno, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni. Se il veicolo appartiene a persona estranea al reato, la durata della sospensione della patente di guida è raddoppiata. La patente di guida è sempre revocata in caso di recidiva nel biennio. Con la sentenza di condanna ovvero di applicazione della pena su richiesta delle parti, anche se è stata applicata la sospensione condizionale della pena, è sempre disposta la confisca del veicolo con il quale è stato commesso il reato, salvo che il veicolo stesso appartenga a persona estranea al reato. 

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