Padania in allarme perché un milione di automobilisti, proprietari di diesel Euro 5, verranno azzoppati il 1° ottobre 2025. In base al Green Deal auto elettrica 2019, tutto va sacrificato in nome del full electric, in quanto la macchina a batteria non inquina. Un dogma con un fondamento puramente ideologico: in realtà, l’accumulatore sporca il globo terracqueo dalla nascita alla morte, con lo smaltimento che devastate nostra Madre Terra. In più, il carbone – che sporca ed è il nemico numero uno – produce corrente per fare andare le elettriche: non se ne esce vivi in modo razionale. A meno di qualche volo pindarico verso inesistenti fonti di energia rinnovabile (che fa schizzare alle stelle le bollette di luce e gas) e verso il nucleare (che è solo nella mente di qualche dio).
Diesel Euro 5 in Padania nel mirino
I gruppi di potere verdi fiancheggiano i fautori dell’elettrico, proteggendo i fortissimi interessi di questi ultimi, con appelli alla protezione del mondo, quando nei fatti la batteria è amico dell’inquinamento. Si dimenticano l’evoluzione tecnologica e scientifica del settore automotive, con diesel Euro 5 puliti. Quando ci si muove, non esiste la soluzione magica e disneyana dell’impatto zero: è una favola propinata per ammantare di gloria le proprie tesi farlocche.
Soluzione: a piedi
Ma, pur di proteggere le lobby green UE, ecco la soluzione per chi ha il diesel Euro 5: va’ a piedi. In bici. Si monopattino elettrico. O coi mezzi pubblici. Il loro mantra è: non hai soldi per comprare un’auto che possa circolare? Fatti tuoi. Chiaro che siamo in presenza di individui capaci di vivere solo nel loro mondo parallelo, osservando gli esseri umani dalla loro torre d’avorio. Si vuole che le persone, a febbraio, con la pioggia, muovendosi da zone dimenticate dai mezzi pubblici, inseguano il sogno degli ultra ecologici. Senza dimenticare che viene calpestata una parolina magica: libertà. Di movimento, di circolazione, di lavorare.
Per Regolamento UE legato al Green Deal, i consumatori andavano protetti: fortissimi ecobonus sull’acquisto delle elettriche, diffusione delle colonnine veloci, controllo del prezzo dell’elettricità. In parallelo, tutela dei livelli occupazionali in virtù dello strapotere cinese nella filiera della batteria. Pochissimo è stato fatto. In compenso, resta l’imperativo categorico di spingere il full electric eliminando il termico. Un cortocircuito senza precedenti.
Sud salvo, per ora: Paese spaccato in due
Al momento, il Sud è fuori dai giochi e se la gode usando anche diesel over 10 anni con Euro antichi. Motivo: siamo quasi a zero in fatto di blocchi del traffico per l’inquinamento da parte delle Regioni. Idem le Zone a traffico limitato dei Comuni contro le macchine a gasolio: una rarità. Il Paese è spaccato in due. Le cose potrebbero cambiare sotto la pressione dell’Unione Europea, che riguarda l’Italia nella sua interezza, costringendo anche il Meridione a prendere provvedimenti contro i diesel Euro 4 e poi Euro 5.

Cosa può accadere
Un emendamento al decreto Infrastrutture potrebbe consentire alle Regioni di posticipare al 1°ottobre 2026 il blocco delle diesel Euro 5, purché gli Enti locali assumano provvedimenti anti inquinamento d’altro genere (più mezzi pubblici efficienti, per esempio). La palla passa al Parlamento. In caso di ok, saranno i governatori a decidere.