Italia patria dell’auto usata a benzina e diesel: studio 2025

Una nuova instant survey di Areté analizza i vantaggi relativi all’acquisto di auto usate: italiani disposti a spendere fino a 20mila euro per comprare la prossima vettura di seconda mano.
traffico traffico

A quanto pare il Green Deal UE auto elettrica funziona poco in Italia, patria della vettura usata a benzina e diesel. Una nuova instant survey di Areté 2025 analizza i vantaggi relativi all’acquisto di macchine di seconda mano: italiani disposti a spendere fino a 20 mila euro per comprarne una. Ecco perché si resta a un misero 5% di quota mercato full electric con solo 300.000 macchine a corrente circolanti, nonostante vari media e lobby compiacenti che pompano i numeri aggiungendo le PHEV termiche ricaricabili ibride plug-in. Drammatica la situazione anche in Europa, con uno share del 15%, sebbene ci siano fortissimi sconti delle Case per evitare le multe di 16 miliardi di euro.

Advertisement

Exploit auto usata in Italia: i numeri

Nel 2024 questo segmento di mercato ha quasi doppiato quello del nuovo (3,1 contro 1,5 milioni di unità). Le ragioni del successo della formula? Prezzi più accessibili rispetto al nuovo, e la possibilità di acquistare una vettura più grande a costi vantaggiosi. Lo scorso anno per ogni auto nuova ne sono state acquistate due usate. Il 55% degli intervistati dichiara di preferire un second hand a una appena uscita dalla fabbrica per risparmiare sul prezzo, il 25% in quanto in questo modo riesce ad acquistare una vettura di categoria superiore a un prezzo vantaggioso.  Il 51% del campione ha speso meno di 10 mila euro per avere la propria auto usata, il 33% tra i 10 mila e i 20 mila.

auto usata

Diesel over 10 anni, la salvezza

Advertisement

Il 41% degli intervistati ha sostituito una vettura molto vecchia con una usata, con oltre 10 anni di anzianità, solo il 20% ne ha presa una con meno di cinque anni. Due rispondenti su tre prima di sceglierla hanno effettuato un test drive per essere sicuri della bontà della scelta e per verificare su strada lo stato di salute dell’auto. “I dati della nostra nuova instant survey – evidenzia Massimo Ghenzer, presidente di Areté – rivelano come i crescenti costi del prodotto nuovo, l’incerto scenario economico e modelli sempre più durevoli ed efficienti lanciati sul mercato spingono gli italiani oggi a rivolgersi in maniera decisa al mercato dell’usato. Nonostante la crescita dei prezzi anche in questo segmento di business, l’usato rappresenta un rifugio sicuro in una fase di forte incertezza come quella attuale e in attesa di tempi migliori”.

Blocco diesel Euro 5: conseguenze pesantissime della distopia verde

Sin qui, il report. Adesso noi. Il 1° ottobre 2025, per legge, un milione di guidatori in Pianura Padana verrà azzoppato: stop diesel Euro 5. Ci si rivolgerà al mercato dell’usato a caccia di un’Euro 6. Chiaramente, più qualcosa è cercato, più vale. Sicché i prezzi schizzeranno alle stelle come non mai. È distopia verde che paralizza gli automobilisti, “colpevoli” di non avere soldi per comprare veicoli molto più cari e moderni. 

Dati più recenti

Addirittura, a marzo 2025, per il mercato dell’auto usata 497.573 trasferimenti di proprietà: la settima crescita consecutiva, con un +3,8% rispetto ai 479.439 di marzo 2024. Interessante il -0,6% sul 2019. Siamo ai livelli pre-pandemia, un miracolo considerando il crollo del nuovo rispetto al 2019. Il diesel si conferma al primo posto fra le motorizzazioni al 42,5% di quota, segue il motore a benzina al 38,6% nel mese. La quota dei trasferimenti netti di vetture con oltre 10 anni di anzianità scende al 47,5%, 0,3 punti in meno rispetto a marzo 2024. Quella di auto da 4 a 6 anni vale l’11,4%, in calo di 1,9 punti sullo stesso mese 2024. Le auto da 6 a 10 anni rappresentano il 17,6%. Il tutto a discapito di sicurezza stradale, ambiente, costi sociali, prezzi Rc auto: più un’auto è vecchia, più inquina e più viene coinvolta in incidenti. È l’effetto Cuba da Green Deal.

X