Ferrari 512 BB, la metamorfosi estrema: questo pezzo unico vale 250.000 euro

Willy Koenig, ex pilota e preparatore, aveva un approccio preciso: rendere ogni Ferrari più larga, più muscolosa e molto più potente.
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Ci sono Ferrari classiche, memorabili, moderne e personalizzate, e poi c’è questa. Una Ferrari 512 BB del 1978 che, grazie alla mano geniale e visionaria del tuner tedesco Willy Koenig, si è trasformata in una vera e propria leggenda a quattro ruote.

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Non siamo davanti a una semplice supercar, ma un esemplare unico da 653 CV, ottenuti con l’adozione di un doppio turbocompressore che ha reso immortale il suo V12. Oggi questa straordinaria berlinetta Ferrari è in vendita in Belgio a 249.900 euro, ben 100.000 in più rispetto al valore raggiunto in asta soltanto dodici mesi fa. Non sembra una cifra lontana dal suo valore raggiungibile all’asta.

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La 512 BB, acronimo ufficiale di Berlinetta Boxer (anche se alcuni sostengono significasse Berlinetta Bialbero), al momento del lancio era già considerata un’icona assoluta: il suo 12 cilindri da 4,9 litri sprigionava 340 CV, numeri eccezionali per la fine degli anni Settanta. Tuttavia, per un proprietario intraprendente non era abbastanza: nel 1979 l’auto venne affidata alle cure della Koenig Specials di Hannover, all’epoca sinonimo di trasformazioni radicali.

Willy Koenig, ex pilota e preparatore fuori dagli schemi, aveva un approccio preciso: rendere ogni Ferrari più larga, più muscolosa e soprattutto molto più potente. La prima metamorfosi portò la 512 BB a 450 CV, con l’aggiunta di un kit widebody, sospensioni riviste e cerchi Campagnolo. Ma il vero salto di qualità arrivò nel 1986, quando la vettura tornò in officina per un upgrade mostruoso: motore rinforzato, alimentazione a iniezione, e due turbocompressori Rajay che fecero schizzare la potenza a 653 CV, superando di gran lunga ogni rivale del tempo.

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Per fare un confronto, la Lamborghini Countach Quattrovalvole si fermava a 455 CV, mentre la Ferrari Testarossa non andava oltre i 390 CV. Persino la Ferrari Enzo nel 2002, toccò numeri simili con i suoi 660 CV, ben 16 anni dopo.

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La storia di questo esemplare è costellata di viaggi e passaggi di mano: dalla Germania alla Spagna, dalla Svizzera al Regno Unito, dove finì sottoposta a un restauro maniacale durato cinque anni presso gli specialisti Hoyle Fox. Oggi l’auto si presenta impeccabile (meno di 15mila km percorsi), in Rosso Corsa con parafanghi allargati, interni in pelle e alcantara, strumentazione Veglia e manometri per il turbo integrati con eleganza, a ricordare la doppia anima da granturismo e belva da pista.

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