Fiat Punto e Alfa Romeo Giulietta sono tra le auto più invocate dagli appassionati. Due modelli iconici per entrambi i marchi e che molti sognano di rivedere sulle strade. Al momento, però, non ci sono conferme sul loro ritorno. Anzi, più volte è stato detto il contrario. Per quanto riguarda Giulietta, l’ex CEO Jean-Philippe Imparato aveva spiegato che l’erede naturale è già presente nella gamma, ed è la Tonale, che ha preso idealmente il suo posto qualche anno dopo l’uscita di scena della berlina compatta. Quanto alla Fiat Punto, negli ultimi mesi si è parlato di una nuova possibile generazione, specialmente con l’arrivo di Antonio Filosa come nuovo CEO di Stellantis.
Fiat Punto e Alfa Romeo Giulietta: un ritorno possibile e auspicabile

Tuttavia, i piani di Fiat sono oggi focalizzati sulla nuova famiglia Panda, che nei prossimi anni vedrà il debutto della Giga Panda e della Fastback nel 2026, seguite nel 2027 da un pickup e di un van. Olivier Francois, CEO di Fiat, ha comunque lasciato aperto uno spiraglio, affermando che la porta per una nuova Punto non è del tutto chiusa, purché si presentino le giuste condizioni di mercato.
Riportare in vita Punto e Giulietta non sarebbe un’impresa impossibile. Stellantis dispone già di piattaforme, motori e stabilimenti che potrebbero accogliere questi modelli senza dover sostenere investimenti eccessivi. Sarebbe piuttosto una scelta di strategia e volontà e accontentare un pubblico che ancora oggi le ricorda con affetto e che le ha rese protagoniste assolute in Europa per diversi decenni, prima che venissero accantonate.

La Fiat Punto è stata sacrificata probabilmente per non sovrapporsi a “cugine” come Opel Corsa e Peugeot 208, mentre la Giulietta ha lasciato spazio a SUV e crossover, che ormai costituiscono il cuore dell’offerta Alfa Romeo. Eppure, il loro ritorno non solo costerebbe poco in termini di sviluppo, ma potrebbe dare nuova linfa alle vendite dei due marchi. Inoltre, modelli del genere rappresenterebbero un’opportunità importante per gli stabilimenti italiani, oggi penalizzati da un calo di domanda che riduce la produzione. Due auto di questo calibro basterebbero a garantire lavoro e stabilità a più di un impianto, rendendo difficile capire perché non si scelga di riproporle. Maggiori dettagli in merito potrebbero arrivare a inizio 2026, quando Stellantis svelerà il nuovo piano industriale del gruppo automobilistico.