Herbert Diess: il CEO di Volkswagen rischia il licenziamento

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Herbert Diess
Herbert Diess

Le ultime indiscrezioni, di provenienza tedesca, fisserebbero il futuro del CEO del Gruppo Volkswagen Herbert Diess ormai altrove rispetto a Volkswagen. La testata finanziaria tedesca, Handelsblatt, ipotizza infatti che il manager bavarese rischia grosso a causa delle tensioni instauratesi con i rappresentanti dei lavoratori.

Già la settimana scorsa si sarebbe svolta una riunione informale del consiglio di sorveglianza del Gruppo Volkswagen alla presenza di alcuni fra i più importanti consiglieri e del presidente Hans Dieter Pötsch oltre a Wolfgang Porsche che rappresentava le famiglie Porsche e Piech, al primo ministro della Bassa Sassonia Stephan Weil, fino al capo di IG Metall Jörg Hofmann, e al presidente del consiglio di fabbrica Daniela Cavallo.

L’incontro si sarebbe svolto in accordo con un clima non particolarmente interessante tanto che i sindacalisti avrebbero sfiduciato Diess e lo avrebbero duramente attaccato. Secondo la testata tedesca si tratterebbe di una primissima mossa per “cacciare” Diess da un incarico che riveste già dal 2018. Secondo quanto si legge sulla testata, all’interno della seduta del consiglio è apparso chiaro che “la maggioranza non considera più Diess l’uomo giusto” per il Gruppo Volkswagen.

I sindacati potrebbero chiedere il licenziamento di Diess

Appare quindi sempre più probabile che i sindacati possano richiedere il licenziamento di Diess. Proprio i sindacati possiedono una grossa influenza sul consiglio di sorveglianza che si è riunito la settimana scorsa, in accordo col modello di co gestione previsto per le grandi aziende tedesche. La metà dei 20 consiglieri sono infatti rappresentati da lavoratori e dirigenti. Il parere dei sindacati va di pari passo con il recente disappunto sull’operato di Diess fornito da Stephan Weil.

Nel frattempo è stato anche attivato un organo interno al consiglio di sorveglianza, ovvero il comitato di mediazione al quale partecipano lo stesso Weil, Cavallo, Hofmann e Pötsch. Si tratta di un comitato che viene convocato di rado, se non in considerazione di questioni parecchio importanti come appunto quella legata alle discrepanze con Herbert Diess.

Nel frattempo sono molteplici le testate tedesche che danno contezza delle tensioni fra sindacati e Diess. Alla base delle contestazioni ci sarebbe la crisi dello scorso anno, causata anche dal richiesto prolungamento del mandato da parte del CEO del Gruppo. La tregua ragionata è stata messa da parte a causa di una controversia nata dopo che in estate lo stesso Diess aveva denunciato la fuga di notizie in merito alle riunioni del consiglio di sorveglianza, scatenando diverse rimostranze del consiglio di fabbrica e conseguenti richieste di licenziamento. Ulteriori tensioni sono sorte in occasione di una nuova riunione del consiglio di sorveglianza a settembre, quando Diess parlò di almeno 30mila esuberi nel caso di rallentamenti in ottica mobilità elettrica. Da quel momento i sindacati si trovano ancor di più sul piede di guerra.

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