Il settore automobilistico cinese è a un punto di svolta: diversi colossi dell’automotive, tra cui BYD, GAC, FAW, Dongfeng, Seres, Geely, Changan, Xpeng, GWM e Xiaomi, hanno ufficialmente annunciato l’introduzione di termini di pagamento standardizzati a 60 giorni per i propri fornitori. Una svolta significativa, arrivata in risposta all’entrata in vigore del nuovo Regolamento approvato dal governo cinese sui pagamenti alle PMI, effettivo dal 1° giugno 2025.
Questa normativa, fortemente voluta dal governo di Pechino, mira a contrastare i ritardi cronici nei pagamenti alle piccole e medie imprese, che spesso subiscono condizioni svantaggiose da parte dei grandi gruppi industriali.

Secondo dati recenti, in passato aziende come BYD e Geely arrivavano a posticipare i pagamenti mediamente oltre i 120 giorni, mentre realtà come SAIC Motor e NIO raggiungevano anche oltre 190 giorni. La nuova legge impone invece un termine massimo di 30 giorni dalla consegna dei beni o servizi, prorogabile a 60 giorni (limite, questo, imposto nell’Unione europea) solo in presenza di un accordo contrattuale. Inoltre, vieta l’uso di strumenti non monetari come le carte commerciali per dilazionare ulteriormente i versamenti.
A partire dalla notte tra il 10 e l’11 giugno, i principali player del settore hanno iniziato a pubblicare dichiarazioni ufficiali in cui confermano l’adeguamento alle nuove regole. GAC è stata la prima a esporsi pubblicamente, seguita da FAW, Seres, Geely e Changan. All’arrivo dell’11 giugno, anche BYD ha comunicato la propria adesione, seguita da Xpeng, la prima tra le startup su auto elettriche a muoversi in tal senso.

Molte di queste aziende hanno esteso il nuovo limite di 60 giorni a tutti i fornitori, indipendentemente dalla loro dimensione, segnando un cambio di passo nelle relazioni con la supply chain. La mossa ha un duplice scopo. In primis migliorare il flusso di cassa dei fornitori, spesso piccoli imprenditori in difficoltà, e in secundis aumentare la trasparenza nei rapporti commerciali.
Con il Ministero dell’Industria (MIIT) del governo cinese, la SASAC e la NDRC pronte a rafforzare i controlli, gli analisti sono concordi. Il ciclo di pagamento a 60 giorni sta rapidamente diventando la nuova norma operativa nel comparto automotive cinese. Per le case auto, tuttavia, il rispetto di questi termini implica una gestione finanziaria più accurata e potenzialmente una rivalutazione delle politiche di liquidità. Nel frattempo, alcune aziende non hanno ancora rilasciato dichiarazioni, suggerendo una fase di valutazione interna sugli impatti economici e operativi delle nuove direttive.