Il Ministero dei Trasporti propone una suddivisione delle vetture elettriche

Natale LiVecchi Autore Auto
Vettura elettrica

Vettura elettricaLe auto elettriche non sono tutte uguali. Lo hanno capito al Ministero dei Trasporti che ora ha deciso di introdurre una nuova e interessante classificazione. Sappiamo bene che le vetture ibride, dotate di un normale motore termico, possiedono un motore elettrico che viene affiancato a quest’ultimo. Le ibride mild hybrid invece possiedono soltanto un elemento a bassa potenza che aiuta in frenata, in avvio o a dare maggiore enfasi in fase di ripresa. Poi ci sono le full hybrid che hanno motori elettrici dotati di batterie a grande capacità, in grado di spingere la vettura verso valori di autonomia più interessanti ma sono anche in grado di aumentare le prestazioni.

Le ibride plug-in invece sono dotate delle batterie ricaricabili, cosa che permette di utilizzare la vettura in modalità completamente elettrica. Si ricaricano attingendo ad una presa di corrente esterna. Fino a questo momento queste tre differenti tipologie di vetture elettriche venivano considerate allo stesso modo, soprattutto in termini di agevolazioni su bollo, parcheggi, ZTL e quindi permessi per la circolazione stradale.

Il Ministero dei Trasporti ha pensato quindi di dividere le ibride in tre fasce legate alle emissioni prodotte. O meglio a quelle registrate durante l’omologazione della vettura. La suddivisione viene quindi operata in questo modo:

  • Gruppo 1, vi appartengono le vetture che emettono fino a 60 g/km di CO2
  • Gruppo 2, vi appartengono le vetture che emettono CO2 tra 61 e 95 g/km
  • Gruppo 3, vi appartengono le vetture che emettono oltre 95 g/km

La nuova suddivisione dei veicoli elettrici proposta dal Ministero dei Trasporti, sebbene non sia stato dichiarato dal Ministero stesso, potrebbe essere utilizzata per concedere benefici derivanti dalla classe di appartenenza. E quindi dalla quantità di CO2 immessa in atmosfera.

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