Ancora la Cina protagonista in tema di mobilità: la Harbin Dongan Auto Engine (Changan Automobile Group) ha portato a termine l’accensione del suo primo concept di motore rotativo ad alta potenza. Il target è far sì che i droni possano essere mossi anche da questo propulsore. Si passa dai velivoli senza pilota con motore elettrico a soluzioni miste o termiche. Nel Paese del Dragone infatti il settore droni sta esplodendo. Protagonista asoluto XPeng, con il suo velivolo eVTOL (elettrico a decollo verticale) prodotto dalla controllata Aeroht (foto giù).
Fondata nel 1948, Dongan è un’azienda pubblica quotata a controllo statale cinese, parte del Changan Automobile Group, che sviluppa e produce motori automobilistici, sistemi di trasmissione e sistemi di propulsione range-extender.

Motore rotativo ad alta potenza per droni: da quando
La fonte della notizia è l’Harbin Dongan Auto Engine, che ha confermato il successo dell’accensione del motore R05E attraverso i propri canali di borsa e report industriali in Cina. La news è stata ripresa inizialmente da testate come Gasgoo (specializzata in automotive cinese) e successivamente da portali tecnologici occidentali che monitorano lo sviluppo dei droni e della mobilità aerea urbana (UAM).
Il propulsore rotativo R05E – che andrà in produzione nel 2027 e che tocca i 53 kW (circa 72 CV) , con una velocità di rotazione di 6.500 giri/min – prende spunto dal celebre Wankel della giapponese Mazda: rotore triangolare a bordi curvi e doppia accensione a circuito indipendente, più un albero eccentrico a bassa massa. Il dato chiave è la densità di potenza, stimata in circa 1,2 kW/kg. Questo valore permette di mantenere il peso dell’unità motrice estremamente basso, fattore critico per qualsiasi oggetto debba contrastare la gravità.
Per risolvere lo storico problema dell’usura degli apici del rotore (il tallone d’Achille del Wankel), è stato utilizzato un rivestimento anti-attrito a base di nanodiamanti. L’involucro è in alluminio pressofuso con un sistema di raffreddamento a intercapedine d’acqua integrata. Un albero eccentrico a bassa massa riduce drasticamente le vibrazioni residue, un vantaggio cruciale per la precisione dei sensori LiDAR e delle ottiche montate sui droni. O almeno così dovrebbe essere nelle intenzioni del costruttore.
Perché il motore rotativo?
La scelta della tecnologia Wankel per i droni di grandi dimensioni non è casuale. Rispetto ai motori a pistoni tradizionali, il rotativo offre un rapporto potenza-peso superiore, fondamentale per il volo. Grazie all’assenza di parti in moto alternato (pistoni), c’è una maggiore stabilità ai sensori del drone. Il successo dell’accensione del prototipo R05E da parte di Harbin Dongan Auto Engine (sussidiaria del colosso Changan Automobile Group) segna un punto di svolta strategico per l’industria aerospaziale cinese. Si superano i limiti fisici delle batterie attuali.
La produzione dovrebbe poi essere solo a fini commerciali. Ma non ci metteremmo la mano sul fuoco: l’impiego militare dei droni è straordinariamente in crescita. Dongan sta portando avanti una strategia doppia. Da un lato domina la “Low-Altitude Economy” con motori rotativi leggeri e potenti per droni e auto volanti. Dall’altro si prepara alle sfide ambientali globali dell’automotive con motori termici ultra-efficienti conformi ai futuri standard europei.
