Il prezzo della benzina ora semina il terrore

Ippolito Visconti Autore News Auto
Petrolio alle stelle col Brent a 90 dollari, e prezzi dei prodotti raffinati che si impennano: in Italia, il costo della benzina ora semina il terrore
prezzo della benzina

Petrolio alle stelle col Brent a 90 dollari, e prezzo della benzina e dei prodotti raffinati che si impennano: in Italia, il costo della verde ora semina il terrore. La media nazionale della verde al self service è sopra gli 1,9 euro per la prima volta dal 19 ottobre, schizzando ai massimi, mentre il diesel si piazza a 1,81 euro. Batoste per chi guida le auto e in generale per gli italiani, perché i prezzi delle merci di conseguenza salgono, con ripercussioni tremende per l’inflazione. In quanto agli altri, abbiamo Gpl servito a 0,715 euro/litro, metano servito a 1,325 euro/kg, Gnl 1,152 euro/kg.

Prezzo della benzina in autostrada: incubo oltre 2 euro

Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,985 euro/litro (servito 2,245), gasolio self service 1,905 euro/litro (servito 2,172), Gpl 0,850 euro/litro, metano 1,473 euro/kg, Gnl 1,176 euro/kg, come riporta Staffetta Quotidiana.  Stando ad Assoutenti, qualcuno ha frantumato il muro di 2,5 euro al litro sulla A1 Milano-Napoli (venerdì 5 aprile) e sulla A21 Torino-Piacenza (sabato 6 aprile), con la benzina venduta in entrambi i casi a 2,539 euro al litro; 2,468 euro/litro sulla A4 Milano-Brescia sabato 6 aprile.

Perché il prezzo del carburante sale

Sui circuiti elettronici internazionali, le quotazioni del petrolio hanno messo a segno rialzi all’indomani della riunione del comitato tecnico OpecPlus: i tetti di produzione restano invariati. Se una cosa è ricercata e rara, il valore sale. Qualora si decida di aumentare la produzione di petrolio, allora i prezzi scenderanno. Occhio, perché il futuro è nero: non c’è nessuna possibilità di ritocco fino al prossimo 1° giugno 2024. Quel giorno il comitato si riunirà nuovamente. E potrebbe comunque non cambiare niente.

Terremoto di Taiwan: disastro per tutti

Oltre alla tragedia di morti e feriti, alla perdita dei beni, il terremoto nell’isola di Taiwan ha ricadute sulle materie prime necessarie ai soccorsi e alla ricostruzione. Se vengono impiegate lì, com’è giusto che sia, scarseggiano altrove. E allora si torna al punto di prima: meno petrolio in circolazione, più alto il suo valore. Con ricadute alla pompa.

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