Incubo paralisi produzione auto: cos’è la crisi dei chip 2025 in Europa

Una controversia fra Paesi Bassi e un Gruppo cinese costa carissimo: possibile paralisi della produzione auto per assenza di chip.
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L’Acea (lobby costruttori auto europei) lancia l’allarme: un litigio fra Paesi Bassi e un Gruppo cinese costa carissimo, con possibile paralisi della produzione auto. Un contrasto tremendo fra ra L’Aia e Pechino. Nexperia (olandese) fa microprocessori per le unità di controllo elettronico (ECU), i veri cervelli delle vetture moderne. Senza di loro, la macchina è un pezzo di ferro. Fino al 12 ottobre 2025, Nexperia era del gruppo cinese Wingtech Technology. Poi L’Aia ha preso possesso all’improvviso di Nexperia per una questione di sicurezza nazionale. Allora la cinese Wingtech non fa arrivare più niente dalla Cina in Olanda. L’azienda olandese ha chiuso i rubinetti dei microprocessori vitali per i cervelli elettronici delle vetture. Proprio come accaduto in pandemia con la crisi dei chip che non arrivavano più alle auto da Taiwan.

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caos chip in Europa

Incubo paralisi produzione auto: è il caos chip in Europa

La mossa del governo olandese è arrivata dopo mesi di crescente pressione statunitense sull’azienda. Nexperia era a rischio di essere influenzata da una nuova regola USA che estende le restrizioni sul controllo delle esportazioni alle aziende di proprietà almeno al 50% di una o più entità presenti nell’elenco delle entità degli States. Washington ha inserito Wingtech, che detiene il 100% della proprietà di Nexperia, nell’elenco USA a fine dicembre.

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Il ministero del Commercio cinese ha emesso il 4 ottobre un avviso di controllo delle esportazioni che proibisce a Nexperia China e ai suoi subappaltatori di esportare componenti finiti specifici e sotto-assiemi fabbricati in Cina, secondo una dichiarazione che Nexperia ha pubblicato martedì. Ha detti di opporsi all’interferenza negli affari interni delle imprese attraverso mezzi amministrativi e che avrebbe adottato le misure necessarie per salvaguardare i diritti e gli interessi legittimi delle imprese cinesi. 

caos chip in Europa

Nessun soluzione nell’immediato

Senza i chip Nexperia, i fornitori europei non riescono ad assemblare i componenti necessari. E senza quei componenti, i costruttori di auto tireranno i freni a mano sulla produzione nel giro di poche settimane. L’industria auto non è un supermercato. Omologare un nuovo fornitore per un componente così vitale, e avviare la produzione di massa, richiede una trafila di mesi. “Questo è un problema che travalica i settori” ha tuonato Sigrid de Vries, direttore generale Acea. “Ci siamo ritrovati in questa situazione dal nulla. Abbiamo bisogno di risposte urgentissime e coordinate da tutti i Paesi coinvolti”. Come in pandemia, le macchine potrebbero restare per mesi ferme nei piazzali, vuote, in attesa dei chip.

L’Europa schiacciata dalla dipendenza verso la Cina

Prima le terre rare, ora i chip. Dopo anni di chiacchiere, tavole rotonde, appelli, super progetti, siamo più dipendenti di prima verso la Cina. L’UE proprio non ce la fa a fare da sola. Anzi, infarcendo di ADAS e di batterie enormi per le BEV le macchine, siamo ancora meno autonomi rispetto a prima. Pechino lo sa e quando vuole forza la mano, anche per metterci alla prova. Il settore automotive si ritrova schiacciato fra l’esigenza di stare dietro alle norme, e la necessità di rincorrere i cinesi.