Mentre si aspetta il vertice decisivo del 10 dicembre 2025 a Bruxelles sul futuro automotive, si fa largo una voce: eliminazione del ban termico 2035 per i privati, ma obbligo di tutto elettrico per le flotte nel 2030 (o almeno quote elevate di flotte elettriche). Dietro, ci sarebbe la manina della nazione che pesa di più da sempre nell’Unione Europea, ossia la Germania.
Ban termico privati
Per salvare l’industria auto dalla distruzione verso cui si avvia col full electric, si potrebbe optare per una via di mezzo. Privati e famiglie (con scarso potere d’acquisto) salvi: potranno continuare a comprare macchine a benzina e diesel e ibride anche plug-in a combustione (termiche) oltre il 2035. Almeno sino al 2040, data del nuovo ban.
Ban termico flotte
Invece, per il 2030 (5 anni prima della scadenza attuale), le aziende e le società di noleggio dovranno comprare solo elettrico. Tutto il parco o una parte (una quota) di esso. D’altronde da sempre le flotte sono viste come la salvezza: prima le BEV entrano in quel settore e poi sfondano altrove.
Polemiche
Aziende e società di noleggio non gradirebbero per nulla. Chiedono massima e totale libertà di acquisto. Anche perché l’elettrico continua a fare davvero paura: poche colonnine, stazioni lente e vandalizzare, energia alle stelle. Oggi, in libertà, l’85% compra solo termico: al massimo ibride, che sempre termiche sono. In quanto questo è il desiderio dei driver. Un mezzo comodo in Europa. Se vivessero in Cina, con colonnine ovunque ed elettroni a prezzi ragionevoli, la situazione cambierebbe.

Tasse: incubo
Eppoi c’è la questione tasse. Non è vero che l’elettrico fa risparmiare sul lungo termine, perché sempre più governi pensano di imitare la Gran Bretagna: un’imposta in base al numero di km fatti. Per sopperire al mancato incasso in accise e IVA di di benzina e diesel. Per cui oggi compri il full elecric sorridendo, domani lo paghi piangendo.
Berlino senza Parigi
Berlino pressa l’Ue adesso come fece nel 2019: all’epoca imposte il Green Deal auto elettrica col ban termico 2035 grazie a una sinistra modaiola verde fortissima. Oggi, con la destra che avanza, d’incanto la sinistra è meno green: teme la disoccupazione, l’instabilità, la perdita di consenso e di potere. CO2, decarbonizzazione, transizione, elettrificazione ciao ciao: adesso d’improvviso si bada al sodo, mettendo in un angolo le mode dei dinosauri lobbysti.
Domenica 30 addirittura il governo teutonico ha inviato una lettera a Ursula von der Leyen per chiedere di allentare il divieto del 2035 alle auto con motore termico. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz è stato perentorio durante un congresso regionale della Cdu a Magdeburgo: “Non continueremo più a sostenere questo divieto rigido e mal concepito sui motori endotermici. Che è una minaccia per la competitività industriale della Germania”. Con una differenza rispetto al 2019: all’epoca, aveva la Francia accanto a sé. Troppo forti in due e vittoria certa. Adesso l’UE è dilaniata al suo interno: Berlino e Roma per il no al tutto elettrico 2035, contro Parigi e Madrid per il sì assoluto.
