Proposta di Pechino a Bruxelles: io metto un prezzo minimo alto sulle auto elettriche che faccio in Cina e vendo in Europa, e tu non piazzi extra dazi sulle macchine a batteria Made in China ed esportate nei vostri Paesi. Il Dragone è così superiore al Vecchio Continente da permettersi il prezzo minimo delle full electric. È una squadra di calcio che sfida l’altra dicendo: ok, noi giochiamo in 8 contro 11. Dimostrazione di forza: i cinesi sanno bene che i loro prodotti sono di un livello troppo elevato dal punto di vista tecnologico. Tanto hanno in mano tutto: batterie, miniere, futuro della mobilità a corrente.
Le BEV cinesi costeranno più care al consumatore. L’extra-costo non finirà in tasca all’Ue come dazi ed extra dazi, ma ai produttori del Dragone. Volumi un po’ inferiori, margini di profitto giù di poco. Sotto il profilo dell’immagine, l’Ue ne esce malissimo. Come spesso accade. In passato, la Germania ha deciso spesso per tutti, dimostrando la Disunione europea.
Cosa risponde l’Ue
Dopo tutto il caos per fermare l’irresistibile ascesa di BYD, Geely, SAIC (MG), dopo gli extra dazi provvisori, che si sommano a quelli già esistenti, l’Ue è destinata a cedere. Cos’altro può fare. Un’eventuale ritorsione del Partito Comunista Cinese sarebbe una sciagura per l’economia europea: dazi di Pechino anti Europa su innumerevoli beni fatti nei nostri Paesi. Che trovano sbocco lì dove l’economia gira a mille, c’è voglia di emergere e di crescere, con una ferocia agonistica che il Vecchio Continente, paralizzato dalla burocrazia, neppure osa sognare di notte.
L’Ue cosa difende? Con poche cinesi, ad agosto 2024, le immatricolazioni sono precipitate del 18% rispetto al 2023, con le elettriche giù del 44%. Un mercato morente cui manca la mazzata finale: zero auto orientali elettriche vendute. Con disoccupazione e tensioni sociali. Mentre i costruttori dovranno sborsare sull’unghia 18 miliardi di euro di multe all’Ue perché l’elettrico non vende.
Extra dazi insufficienti
Peraltro, le tasse Usa sulle elettriche cinesi sono del 100%: danno molto fastidio. Gli extra dazi Ue fino al 38,1% sono punturine di zanzara, che uno sopporta, finché con una ciabatta distrugge l’amichetto volante sul muro. Mini ostacoli o scavalcabili nel tempo o aggirabili con stabilimenti costruiti in Europa: Ungheria, Spagna e tanti altri fanno carte false pur di avere un’azienda che crea occupazione, dà ossigeno all’indotto, divenendo un propellente per il consenso elettorale. Tu mi hai dato un lavoro grazie alla Cina, e io ti voto. Il ministro del Commercio cinese Wang Wentao e il commissario per il Commercio della Commissione europea Valdis Dombrovskis dialogano, in attesa del 30 ottobre 2024: data della decisione finale Ue sugli extra dazi.