L’auto elettrica è una mietitrice senza pietà: dramma licenziamenti Infineon

Prosegue la strage di lavoratori fatta dall’auto elettrica. Il produttore tedesco di chip Infineon taglierà 1.400 posti di lavoro perché la ripresa dal crollo dei veicoli elettrici non c’è.
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Prosegue la strage di lavoratori fatta dall’auto elettrica. Il produttore tedesco di chip Infineon taglierà 1.400 posti di lavoro perché, dice, la ripresa dal crollo dei veicoli elettrici “non è ancora in vista”, come riporta Automotive News. 

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Tempo fa, gli esperti dicevano: chi fa i chip per le elettriche guadagnerà un sacco di soldi e assumerà tante persone. Affermazioni basate sulla crisi dei processori in piena pandemia. Quando i big vendevano alle società tech, che a loro volta facevano profitti d’oro con le persone chiuse in casa. Alla ripresa, l’automotive ha chiesto di nuovo i chip, ormai però riservati alle aziende specializzate in videogame, smartphone, computer e similari.

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Oggi, i fatti smentiscono gli pseudo esperti. Infineon ha segnalato vendite deludenti nel terzo trimestre, infrangendo le speranze degli investitori di una ripresa del mercato attesa da tempo. Come evidenzia il ceo Jochen Hanebeck, i ricavi dell’azienda sono scesi del 9,5% a 3,7 miliardi di euro nel trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, non raggiungendo i 3,79 miliardi di euro che gli analisti si aspettavano. L’azienda ha inoltre previsto vendite per l’intero 2024 leggermente inferiori alle stime. Come parte del programma, Infineon ha chiuso due piccoli siti di produzione in Asia.

Qual è il problema

Infineon è tra i produttori di chip europei specializzati nella produzione del tipo di chip utilizzato nelle auto: è diventato dipendente dalle Case. Assieme a STMicroelectronics e NXP Semiconductors, è stata colpita dal ritiro dell’industria automobilistica dai mezzi elettrici. Le cause? Tassi d’interesse più elevati, crescita economica più debole del previsto e persistente mancanza di stazioni di ricarica. “Sono molto fiducioso sui driver di crescita strutturale, ma sul ciclo in tutti i diversi mercati, la visibilità in questo momento è bassa”, ha affermato Hanebeck in una chiamata con gli investitori. “La Cina registra una sana domanda dei consumatori, il che ci aiuta, in particolare data la nostra posizione di mercato automobilistico n. 1 lì”. Si spera nell’impennata della domanda di sistemi di intelligenza artificiale. 

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Auto elettrica flop totale

In Italia, l’auto elettrica è una delusione colossale. A luglio 2024, grazie alle termiche, aumentano le immatricolazioni del 4,7% con 124.806 nuove targhe. Ma sul mercato totale, solo il 3,4% è full electric. In Europa, malissimo: il full electric s’è arenato a quota 15% di fetta di mercato. L’Unione europea diventerà per la prima volta in assoluto un importatore netto di componenti per autoveicoli già nel 2024. Mercedes ha abbassato le sue previsioni di margine di profitto annuale dopo le deboli vendite e gli utili del secondo trimestre. Dall’Aston Martin a Volkswagen, tutti stanno ricalibrando le loro ambizioni full electric dei veicoli poiché la traiettoria di crescita della tecnologia ha perso parte del suo impatto. Volvo era tra le più audaci del settore: ora frena. 

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Delle due l’una: o le consegne elettriche si rianimano, o la Germania e poi altri Paesi si faranno pesantemente sentire in Ue, col suo bando termico 2035.

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