Dal Salone dell’Auto di Guangzhou di questi giorni è emersa l’anteprima che accompagnerà l’espansione globale del brand Leapmotor. Si tratta del crossover compatto A10, destinato all’Europa con il nome Leapmotor B03X. Un progetto atteso, finalmente visibile nella sua forma definitiva, anche se l’abitacolo è ancora avvolto nel più totale mistero.
L’impostazione del modello, con una lunghezza stimata intorno ai 4,3 metri, è una chiara dichiarazione di guerra al segmento dei crossover urbani di ultima generazione, ponendosi in diretta competizione con giganti come la BYD Atto 2. Lo stile è quello già proposto da Lepmotor, con frontale chiuso, gruppi ottici affilati e firme luminose taglienti, completato dalle classiche protezioni in plastica sui passaruota.

Sotto la carrozzeria, Leapmotor non ha lesinato sulla tecnologia. L’azienda ha confermato l’adozione del sistema infotainment basato sull’avanzato processore Qualcomm 8295P, una piattaforma pensata per garantire interfacce fluide e funzioni avanzate. Inoltre, la B03X punta a livelli di assistenza alla guida superiori alla media, grazie alla presenza di un sensore LiDAR posizionato sul tetto e gestito dal chip Qualcomm SA8650.
Dal punto di vista tecnico, l’autonomia dichiarata si attesta sui 500 km nel ciclo CLTC, un valore che si inserisce tra le architetture elettriche moderne. La vera sorpresa è la ricarica rapida. La B03X è infatti in grado di passare dal 30% all’80% in circa 16 minuti, promettendo un utilizzo quotidiano intuitivo e immediato.

In Cina è già possibile prenotare il modello con una caparra simbolica di soli 99 yuan (circa 12 euro). C’è quindi un dato che fa tremare i polsi ai competitor europei: un dirigente ha affermato che la versione più equipaggiata non supererà i 100.000 yuan, poco più di 12.000 euro. Insomma, con una politica sui prezzi simile, ma traslata ai mercati europei, la Leapmotor B03X potrebbe diventare la proposta elettrica più aggressiva ad arrivare a gamba tesa sull’industria automobilistica tradizionale del Vecchio continente.
