L’industria auto tedesca contro il Green Deal elettrico: meglio tardi che mai

L’associazione tedesca dei costruttori automobilistici, la VDA, chiede ai legislatori di indebolire l’obiettivo climatico dell’Unione Europea per il 2035.
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Dopo il Green Deal auto elettrica 2019, a distanza di un periodo che sotto il profilo industriale equivale a mille anni, l’associazione tedesca dei costruttori automobilistici, la VDA, chiede ai legislatori di indebolire l’obiettivo climatico dell’Unione Europea per il 2035. Quando scatterà il bando termico e l’obbligo di vendere solo elettrico. Un risveglio che arriva unicamente oggi, comunque meglio tardi che mai. 

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Dietro, c’è la spinta delle persone, dei cittadini, degli automobilisti, i quali votano sempre meno la sinistra verde, specie in Germania. La quale ora fa una parziale e silenziosa retromarcia: il ministro dell’Economia Katherina Reiche intende accelerare sul piano di costruzione entro il 2030 di centrali di riserva a gas per almeno 20 gigawatt, equivalenti a 40 grandi impianti (come fa la Cina, altro che solo rinnovabili). 

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Di qui la presa di posizione più forte delle Case auto. Si cerca per il 2035 un minimo di elasticità, di margine: termiche a benzina ibride plug-in e un bonus per i carburanti a basse emissioni di carbonio (che dissetano macchine a combustione). I tedeschi amano gli e-fuel, i carburanti sintetici. Per adesso, Bruxelles non ascolta la legittima richiesta italiana: biocarburanti come l’HVO (Hydrotreated Vegetable Oil) di Eni. D’altra parte il peso specifico delle due nazioni è ben diverso e i miracoli il governo Meloni non può farli.

Pericolosissimo flop elettrico

Con una quota mercato elettrica del 15% in UE, siamo a livelli da ridere. Eppure, gli enti locali paralizzano diesel e benzina, ci sono stati ecobonus ovunque, campagne mediatiche di media fiancheggiatori, influencer iper green, eco invasati nei social. Questi non vincono neppure con l’arbitro che fischia tutto a favore. In Italia poi siamo al 5%, fanalino di coda ridicolo dei big.

Con conseguenze devastanti: a tsunami appena iniziato, abbiamo 86.000 disoccupati dell’indotto auto tedesco, indotto europeo che vive nel terrore cercando accordi coi cinesi (vedi BYD), e colossi automotive sotto osservazione. Almeno il 20% dei lavoratori nel settore auto (produttori/fornitori), che contava 770.000 persone alla fine del 2022, è a rischio entro il 2030. Si taglia, si riducono i costi, con pre-pensionamenti e operazioni analoghe. E se poi tutto questo non bastasse? Stiamo scherzando col fuoco della disoccupazione e dell’instabilità sociale in nome dell’ideologia: la batteria dell’elettrico che nel ciclo vita inquina meno di motori puliti termici.

T&E ha analizzato la proposta VDA: le vendite di veicoli elettrici potrebbero oscillare tra il 44% e il 69%, invece del 100% nel 2035

Transport & Environment dice no: solo elettrico, zero concessioni

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T&E – organizzazione europea indipendente, apartitica e senza scopo di lucro che si batte per la decarbonizzazione del settore dei trasporti in Europa entro il 2050 – ha analizzato la proposta VDA: le vendite di veicoli elettrici potrebbero oscillare tra il 44% e il 69%, invece del 100% nel 2035, denuncia. Ciò minerebbe gravemente la certezza del mercato e la fiducia degli investitori, soprattutto per gli investimenti in batterie e sistemi di ricarica, dove l’Europa sta cercando di rafforzare la resilienza, sostiene. Quindi, c’è il no alla minima concessione. D’altronde, Transport & Environment non voleva un millimetro di allentamento neppure per le multe CO2 2026 dovute alle emissioni 2025. “La proposta del settore non è un documento serio, ma uno stratagemma per far apparire qualsiasi indebolimento della normativa UE sulle auto come una via di mezzo”, la stilettata.

Attacco all’industria auto tedesca

Julia Poliscanova, Senior Director per le catene di fornitura di veicoli e mobilità elettrica di T&E: se gli dai un dito, ti prendono la mano, il concetto anti VDA. “Dopo aver gridato al lupo per l’obiettivo UE del 2025, nonostante la crescita delle vendite di veicoli elettrici in Germania, l’industria automobilistica ora vuole retrocedere lo standard del 2035 prima che siano iniziati i lavori significativi per raggiungerlo. Nel frattempo, il resto del mondo sta comunque passando all’elettrico. L’UE non può permettersi di lasciare che la sua industria automobilistica resti ulteriormente indietro”. Da capire se VDA e Case vogliano replicare.

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