L’Unione europea ostacola i piani dei suoi paesi di vietare i motori a combustione

Andrea Senatore Foto Autore
Mercato Auto Gennaio 2019

Negli ultimi mesi, diversi paesi dell’Unione Europea hanno deciso di fissare una data sul calendario per la cessazione della combustione nei loro territori. Più che una cessazione, il divieto di immatricolare auto a benzina e diesel nei loro territori. Ad esempio, la Francia ha vietato la vendita di auto a combustione, a partire dal 2040.

Lo stesso anno compare anche nei piani della Spagna, e non meno di 10 anni in meno nel caso del Regno Unito. Gli inglesi impediranno la vendita di veicoli a combustibili fossili entro il 2030. L’obiettivo è promuovere ibridi plug-in e ibridi elettrici e sviluppare la loro infrastruttura di ricarica. Questo è un grosso problema, che spetta ai governi risolverlo, ma c’è una questione molto importante di cui tenere conto: è una decisione unilaterale che è vietata.

I paesi membri dell’Unione Europea non possono vietare l’immatricolazione di auto a benzina o diesel perché l’hanno definita in una loro legge, come la legge sulla mobilità dei Galli. Qualche settimana fa vi abbiamo detto che i paesi europei avevano chiesto all’Unione europea di stabilire un anno massimo per una cessazione comune della combustione. Ed è che il divieto può essere eseguito solo da Bruxelles La questione è emersa in Germania, dove è prevista la cessazione della combustione nel 2030, un decennio più tardi di quanto originariamente previsto.

La Berlin Foundation for Climate Neutrality ha commissionato un’analisi approfondita che mostra che l’unica competenza in questa materia spetta all’Unione Europea, dal momento che i paesi membri possono applicare solo le norme per l’immatricolazione dei veicoli nell’Unione Europea Union 858/2018, affermando che “crea una procedura di approvazione a livello dell’Unione per l’attuazione del mercato interno, che comprende, soprattutto, l’armonizzazione e la specificazione dei requisiti tecnici per le automobili e i veicoli leggeri. veicoli commerciali e il riconoscimento di un’omologazione UE.’

Alcune righe si riassumono in modo così semplice che se un veicolo è conforme alle normative UE può essere immatricolato in uno qualsiasi dei suoi paesi membri. Tuttavia, lo studio va un po’ più in profondità, poiché sottolinea che qualsiasi paese che considera un veicolo non idoneo non riconosce l’omologazione UE.

Gli autori del rapporto, uno dei principali studi legali di Berlino, hanno anche sottolineato che l’unica possibilità di successo di una norma unilaterale è che venga approvata dalla Corte di giustizia del Lussemburgo, sulla base di una strategia in grado di rendere il mercato l’interno non danneggiato da tale divieto. Qualcosa che gli esperti pensano sia a dir poco improbabile. Pertanto, solo l’Unione Europea può fissare una data per la cessazione delle auto a combustione.

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