L’esecutivo di coalizione tedesco ha approvato una proposta di riduzione delle tasse per promuovere l’uso di auto elettriche fra le aziende (fonte Reuters). È un tentativo disperato di rimettere insieme i cocci di un’economia automotive mai conciata così male, con VW in piena crisi. Lo stesso governo aveva interrotto bruscamente nel 2023 un programma di sussidi progettato per accelerare la transizione ecologica. Così la politica disorienta: prima si spinge per il full electric, poi marcia indietro, poi ancora sì mentre il mondo vuole il termico. Strategia zero, altro che emissioni zero. S’è spinto per il bando termico 2035, tipo un treno in corsa verso un muro, e ora si cerca di rallentare per la paura. Il tutto, va detto, con la maggior parte dei top management dei Gruppi auto che non s’è opposto al delirio elettrico.
Troppo tardi
Non una coincidenza. Il ministro dell’Economia Robert Habeck lo ha ammesso: più sostegno alla transizione dell’industria automobilistica tedesca ora che Volkswagen ipotizza chiusure e tagli. Quindi, una reazione a scoppio ritardato della politica di fronte a una situazione imbarazzante nota a chiunque da mesi. Inconcepibile.
Elettrico crollato, VW nei guai
La Germania, la più grande economia europea, punta a migliorare l’adozione dei veicoli elettrici, le cui nuove immatricolazioni sono diminuite del 36,8% a luglio su base annua, secondo i dati ufficiali. In più, il Gruppo VW scatena la protesta dei sindacati perché paventa chiusure e tagli occupazionali. Anche ammettendo che incentivi di vario genere facciano comodo, come la mettiamo con le colonnine? Sono poche, distribuite male.
Secondo la bozza approvata mercoledì 4 settembre 2024 dal gabinetto del cancelliere Olaf Scholz, le aziende potranno detrarre fino al 40% del valore dei veicoli elettrici appena acquistati e dei veicoli a zero emissioni qualificati dalla loro bolletta fiscale nell’anno di acquisto. Con una riduzione progressiva al 6%. Il governo stima che la misura avrà un costo annuo medio di circa 465 milioni di euro tra il 2024 e il 2028.
Inoltre, le auto aziendali elettriche che valgono 95.000 euro o meno ora potranno beneficiare di un trattamento fiscale preferenziale, rispetto ai 75.000 euro o meno precedenti, secondo la proposta che ora passerà al Parlamento.
Niente ai privati, tanto non hanno soldi
Colpisce che il governo non stanzi neppure un euro per i privati, le famiglie. Evidentemente, il ragionamento è: le elettriche costano carissime; la svalutazione e i salari bassi affossano i singoli cittadini medi; inutile proporre ecobonus che pesano tanto allo Stato e durano poco. Tanto vale puntare sulle aziende. E magari sulle società di noleggio a lungo termine e di leasing.